Come ormai tutti sapete, dal 1° settembre il mio posto all’Einstein sarà occupato da un’altra Dirigente.
Sono arrivata in questa scuola sei anni fa e ne ho da subito apprezzato alcune caratteristiche: la capacità di accogliere adulti e ragazzi e farli sentire parte di un gruppo; le preziose professionalità spese dai docenti a favore degli studenti e delle loro famiglie; la flessibilità e la capacità di riconvertire energie per realizzare nuovi percorsi di lavoro; la disponibilità alla formazione continua, la cordialità dei collaboratori scolastici, la competenza e la disponibilità estrema di assistenti amministrativi e tecnici; il supporto sempre disponibile della Direttrice SGA e della Responsabile dell’Ufficio tecnico.
Ho trovato una bella comunità professionale, caratterizzata da serietà e impegno ma anche da entusiasmo e capacità di cambiamento.
Insieme abbiamo raggiunto importanti risultati, innanzitutto perché abbiamo avuto il coraggio di pensarli e di crederci. A volte la realtà è migliorabile anche solo se la si guarda da un punto di vista diverso. Si scoprono allora potenzialità ancora da sfruttare e risorse da implementare.
Abbiamo creato un contesto relazionale positivo, valorizzato le nostre diversità per metterle al servizio del miglioramento, abbiamo trovato mediazioni al rialzo che hanno consentito a tutti e in primo luogo alla scuola di vincere. Perché non si vince imponendo un modello rigido ma riconoscendo la legittimità di posizioni diverse, armonizzandole e costruendo con esse una proposta variegata ma unitaria.
È compito specifico del Dirigente trovare, riannodare e restituire il filo rosso che corre all’interno delle molteplici proposte e delle nostre diversità, è suo compito delineare il senso unitario delle nostre azioni per costruire un significato forte del nostro operare a favore della scuola e della comunità nella quale la scuola è inserita.
Il territorio, appunto, è un altro aspetto fondamentale, il nostro contesto. Un bel territorio, fecondo, recettivo, stimolante.
Costruita la nostra identità, è stato relativamente semplice affermarla nel territorio e costruire collaborazioni con i protagonisti principali della società e della cultura nel vimercatese: enti, associazioni, aziende, volontari, gruppi di categoria, Comuni, biblioteche, MUST, l’elenco sarebbe lunghissimo.
Anche questo ci ha consentito di essere una scuola apprezzata. Questo, insieme ovviamente al lavoro degli insegnanti nelle classi, alla sensibilità con cui vengono affrontate situazioni delicate, alla disponibilità degli uffici e del personale nei confronti dei ragazzi e delle loro famiglie; al lavoro dello staff, passato e presente, che ha contribuito alla gestione complessiva della scuola, spesso affiancando l’attività d’aula a quella organizzativa, diventando nel tempo uno snodo fondamentale di raccordo fra le componenti scolastiche e un punto di riferimento importante per la dirigenza.
Un ringraziamento sincero va ai genitori. Singolarmente, organizzati nel Comitato, rappresentati negli Organismi collegiali fino alla presidenza del Consiglio di Istituto, sono stati una risorsa di una ricchezza inesauribile in termini di idee, proposte, supporto, lavoro! Dotati di un buon senso della realtà, hanno costituito un filtro efficace fra la totalità dei genitori e la scuola, impiegando tempo ed energie per la costruzione di quel progetto condiviso fra soggetti educatori che tanta importanza riveste nella formazione dei ragazzi.
Con gli studenti, soggetti centrali del sistema di istruzione, abbiamo realizzato l’idea di una scuola aperta. Aperta da mattina a sera, per consentire anche agli adulti di rientrare nel circuito dell’istruzione con i corsi serali e per realizzare nel pomeriggio attività libere scelte dai ragazzi: band musicale, radio, giornale web, 3D inventor, sport, aiuto allo studio peer to peer, e tanto d’altro proposto, progettato e realizzato dagli studenti stessi. Una scuola aperta a quell’area di innovazione tecnologica nuova per noi adulti ma già quasi obsoleta per i ragazzi che li ha visti spesso impegnati a farci da insegnanti, in un ribaltamento dei ruoli che si è rivelato estremamente produttivo. Una scuola aperta, la nostra, ma regolata, una scuola che concede molta libertà ma intenzionalmente fissa delle regole, limita eccessi e vieta abusi che potrebbero essere pericolosi per gli studenti stessi e per coloro che hanno responsabilità nei loro riguardi. Ai ragazzi, un grazie di cuore per l’energia e la vitalità che ogni giorno ci hanno regalato.
Fin qui i saluti, eccoci dunque all’augurio: non disperdiamo ciò che tanto faticosamente abbiamo fatto in questi anni!
C’è ancora tanto da fare e da migliorare.
Il Dirigente che arriverà potrà fare un lavoro egregio se troverà un Collegio docenti unito e convinto della direzione presa, se troverà un personale ATA competente e disponibile, studenti propositivi e genitori collaborativi.
All’Einstein tutte queste condizioni ci sono, sono i pilastri su cui abbiamo costruito la nostra idea di scuola e sono pilastri in grado di resistere a lungo.
Un’organizzazione complessa funziona bene quando ognuno gioca con autenticità il proprio ruolo, che sia organizzativo, educativo, gestionale, direttivo o tecnico. I ruoli in un ambiente educativo sono funzionali al raggiungimento di un traguardo che ne apre subito dopo tanti altri.
Il mio GRAZIE va dunque a tutti coloro che, a prescindere dal ruolo e dalle funzioni, hanno dedicato tempo ed energie per suscitare nei ragazzi interesse e curiosità in un qualunque campo del sapere. Provare gioia nel processo di conoscenza è la condizione per continuare ad essere curiosi e per cercare di capire come funzionano i diversi aspetti della realtà.
L’hanno fatto, indifferentemente e in contesti diversi, docenti e ATA, genitori ed esperti, divertendosi e giocando ad imparare con i ragazzi.
Un ringraziamento particolarmente sentito va alla prof.ssa Donatella Bonati, vicaria, anche lei in uscita dalla scuola dopo tanti anni di lavoro scrupoloso. La sua capacità di inserire ogni nostra azione in un orizzonte più vasto che tenesse in considerazione la storia e il lavoro pregresso della scuola, il forte senso di responsabilità, la disponibilità alla mediazione e la capacità di tradurre l’entusiasmo per il nuovo in un piano organizzativo per la sua realizzazione, ne hanno fatto una vicepreside d’eccezione e una sensibile e piacevolissima compagna di viaggio.
L’ultimo caro ringraziamento è per la Presidente del Consiglio di Istituto, Simonetta Canti, anche lei in uscita dalla nostra scuola. Con rigore, scrupolo e attenzione ha ricoperto in questi anni un ruolo importante soprattutto nelle scelte che avrebbero poi caratterizzato la nostra identità di scuola; ha rappresentato le esigenze delle famiglie con equilibrio e determinazione; ha avuto la capacità rara di porsi come supporto e stimolo per la realizzazione di un’idea di scuola che da subito abbiamo condiviso.
A tutti quindi un grazie di cuore per il lavoro fatto, il supporto offerto e la fiducia, spesso incondizionata, riposta nella mia persona.
La Dirigente
Antonella Limonta