VIAGGIO NOTTURNO, poesie di Elia Scudellaro
Elia Scudellaro condivide con i lettori di Click! il suo intenso viaggio poetico, un viaggio percorso alle soglie della notte alla ricerca di un nuovo inizio, di un’alba, di una speranza che riposa all’ombra del cuore stesso della poesia.
IL VIAGGIO
Cala il sole all’orizzonte,
E in questa giornata che sembra non avere fine,
Un viaggiatore della giovinezza ha trovato la fonte.
Ha percorso un lungo e stancante viaggio,
Per seguire quel che prima parea solo un miraggio.
Ma alla fine l’ha trovata
In questo percorso di sola andata.
Perché sì, non vi è modo di far ritorno,
La storia si conclude prima o poi,
Non può rimaner fissa al mezzogiorno.
Di quel dono a lungo cercato però non può godere
Perché lo hanno abbandonato le forze per bere
E ora il viaggiatore è stanco di viaggiare,
Quel che cerca è solo un posto in cui riposare.
RIFLESSIONI
Solo dolore in questa buia notte,
Ho pagato a caro prezzo una consapevolezza non voluta.
Come un’onda ora mi travolge,
ora mi sconvolge.
Corvi neri mi seguono ovunque io vada,
Non mi lasciano tregua,
Non mi lasciano speranza.
Sto forse raccogliendo ciò che ho seminato?
È, quindi, tutto meritato?
Domande offuscano la mia triste mente,
Il problema ora è ciò che il sacro organo amoroso sente.
Infine, però, sono lieto di questo amaro complotto,
Oramai tutto non ha importanza perché è la triste fine di un poeta corrotto.
SPERANZA
La letteratura è morta,
sepolta da tonnellate d’ignoranza.
Il suo fascino splendente, spento,
come una stella che nel ciel più non brilla.
Arte elitaria, per chi come me
qualcosa in più del mondo vuol capire.
Uno sciocco, schiaffeggiato da colei che
tutto sa e tutto decide e che,
a noi mortali, nulla permette.
Un barlume di speranza ancor spira dalla finestra,
spiraglio di luce, dissipa l’animo malato
di chi ancor il proprio cuore a lei prostra.
O TRATTO DI PENNA DECADENTE
O tratto di penna che m’hai abbandonato,
che in cor mio il tuo senso è celato,
o tratto infinito, che al passar del tempo
non cedi ma anzi ti rafforzi sempre più!
Trasportato dal vento muovi
la mia mano creatrice di sogni,
speranze indelebili come il profumo dei limoni
da cui il prossimo, leggendo, ispirazione trarrà.
Bisognosa di conoscenza, d’innovazione,
il popol de’ nostri si nutre…
O tratto distrutto, che al passare del tempo
non cedi ma che forse non ce la fai più.
VAI AVANTI
Proviamo un mare di passioni
Nella confusa nostra anima
Scopriamo che sono solo illusioni
Dettate dalla mente
E dal patto che nell’oscura notte
Col diavolo abbiamo fatto
Ciò che ora mi chiedo è
Che fare?
Mi risponde una vocina dicendomi
Continua a ballare.
VIAGGIO NOTTURNO
È forte l’eco del conflitto.
Due bestie combattono al di sotto di una flebile luce, combattono fino allo stremo delle forze.
Nessuna prevale sull’altra.
Lottano in una danza infinita, chi prevarrà ancora non si sa.
La loro volontà è ferrea, radicata a ideali che il mondo non è pronto a comprendere.
È a contemplare questa lotta che io qui mi fermo, la bellezza delle due creature della notte che al di sotto della luna si fondono fino a diventare un tutt’uno.
È nato qualcosa, non lo comprendo, trasmette forza ed inquietudine.
Ad uno sguardo più attento ora la riconosco: è la bestia che risiede nell’anima mia dannata.
Ho paura, sono solo e nessuno qui mi può salvare.
Avanza verso di me con fare minaccioso, impietrito no so che fare, mi volto e tento di scappare ma un dirupo mi si para d’innanzi, mi volto nuovamente, la bestia si erge ora ad un respiro da me.
È la fine, rassegnato mi inginocchio riconoscendo la sua maestosità, ma un evento inaspettato coglie il mio giovane cuore in procinto di esplodere: le calde ali di quella che fino ad un momento fa era una minaccia mi avvolgono in un caldo abbraccio d’infinita bontà.
Spicchiamo il volo e nella non più buia notte mi accorgo di una scarlatta luce all’orizzonte, grazie a quest’ultima tutto mi è più nitido; la bestia è scomparsa e solo le sue ali, ben radicate sulla mia schiena, mi permettono di non cadere.
È l’alba di un nuovo inizio, l’alba di un uomo che ha accettato se stesso.