Verità o finzione? Il caso THE BLAIR WITCH PROJECT (USA, 1999), di Daniel Myrick e Eduardo Sanchez
Tre ragazzi scomparsi nei boschi del Maryland. Il ritrovamento di alcuni filmati amatoriali che parlano di una strega terrificante. La vicenda, grazie al web 1.0, passa di bocca in bocca in modo virale. Verità o finzione? Resoconto di “un caso” mediatico, prima che cinematografico, che ha fatto storia.
Siamo nell’anno 1999. Internet è un territorio appena esplorato. Facebook, Youtube e i social network non esistono ancora: il web 1.0 è costituito da forum e semplici blog.
Qui inizia a spargersi la voce di una brutta vicenda: nel 1994 sono scomparsi nei boschi del Maryland tre giovani studenti, Heather Donahue, Joshua Leonar, Michael C. Williams, e solo adesso sono stati ritrovati video e testi che documentano la loro esperienza. Dei ragazzi, però, non c’è ancora alcuna traccia.
La storia dei tre giovani diventa caso di cronaca, vengono distribuiti ovunque volantini con i loro volti. In seguito alle forti pressioni e con il volere dei genitori dei tre ragazzi, venne reso pubblico un dossier contenente foto, dichiarazioni di testimoni, inserti di giornale e, cosa molto importante, il diario personale di Heather Donahue.
Nel web appare un filmato girato da questi ragazzi da cui si deduce che il loro intento è quello di indagare sulla misteriosa leggenda della strega di Blair. Il video è amatoriale, girato con la camera a mano con cui erano intenti a documentare la loro spedizione nel bosco alla ricerca della strega. I filmati sono confusi ma capaci di raccontare fatti terrificanti: strani rumori, simboli sul terreno e alberi, terrore, urla. Della fantomatica strega però non c’è traccia.
Questi ritrovamenti iniziano a girare online e sulla bocca delle persone comuni. Insomma, tutto fa pensare a un evento realmente accaduto. La rete, i media, l’editoria, tutto ha invece contribuito a creare uno dei più grandi bluff della storia del cinema moderno.
Il celebre filmato arriva finalmente in sala e si scopre che è soltanto un finto documentario, presentato attraverso una geniale campagna pubblicitaria che probabilmente non vedremo mai più. L’opera di Daniel Myrick e Eduardo Sanchez è stato un caso mediatico andato molto più in là del suo valore puramente cinematografico. Tutto questo grazie a una perfetta sovrapposizione tra il linguaggio del cinema e strategia di marketing.
The Blair witch project ha incuriosito, inquietato e scosso milioni di persone ancora prima di arrivare in sala. La sua strategia fece scuola, ispirando tantissimi film negli ultimi anni, portandosi dietro un’eredità immensa, sconosciuta a buona parte del pubblico oggi. Il film ha incassato 240 milioni di dollari, di fronte ad una spesa di appena 60 mila dollari, salendo ai primi posti tra i film più redditizi di sempre.
Nicolò Scalesi