V PER VENDETTA Recensione di Melissa Rigolli, vincitrice del concorso Piccolo Grande Cinema
Con questa recensione di V PER VENDETTA (USA-GB-GER, 2005, James McTeigue), Melissa Rigolli della 3^H dell’Einstein ha vinto il concorso che le permetterà di partecipare come giurata al festival “Piccolo grande cinema” organizzato dalla Fondazione Cineteca Italiana di Milano.
V. V come violenza. V come verità. V come vendetta.
5 novembre 1984. Le parole prendono vita dopo lunghi anni. La verità prende il sopralluogo, si oppone alla violenza, ai castigatori, ai politici. Combattiamo per i nostri diritti, per la nostra libertà, per il nostro paese, contro i capi del nostro governo, che non è diventato altro che un padrone di infiniti schiavi quanto lo siamo noi, anime obbligate a reprimere pensieri e sentimenti reali, scomodi ai loro fini. Apriamo la mente per un mondo leale, per una vita in cui si rispetti l’importanza delle parole, dei gesti e del prossimo.
V non è un terrorista. Il suo scopo non è quello di creare il caos, ma di riportare nelle persone pace e libertà. V non è il cattivo. V è il nostro eroe. Prendiamo spunto dal suo coraggio, la sua serenità, il suo saper parlare, la sua abilità nel sapere quando e contro chi dover combattere davvero, il suo sapere riconoscere il bene dal male, il suo senso di vendetta, che non cesserà mai di ardere fino al 5 novembre, il giorno in cui al governo verrà finalmente imposta la parola FINE.
Questo film avvincente a primo impatto potrebbe sembrare troppo complesso o prolisso, ma se lo si vuole capire fino in fondo è essenziale entrare nella mente di V, riuscire a capire i suoi pensieri e vedere il suo ideale di vita in questo mondo, dove lui stesso non vede altro che crudeltà e ingiustizia verso la gente del suo popolo.
Le vicende narrano di un uomo, chiamato da tutti V, che grazie al suo coraggio e al suo desiderio di anarchia, si ribella al parlamento.
La cosa più intrigante di questa storia è forse il fatto che il protagonista riesce a cambiare la vita delle persone del suo popolo, ma soprattutto quella di una ragazza di nome Evey Hammond, che si innamora di lui nonostante non abbia mai visto il suo viso senza la maschera di Guy Fawkes. Il regista James McTeigue è riuscito a trasmettere il suo messaggio soprattutto grazie a dei discorsi che qualcun altro avrebbe potuto rendere noiosi o incomprensibili, ma che messi in pellicola assumono una potenza politica e umana dirompente.
Melissa Rigolli