Una serata con l’Einstein alla Scala di Milano
Torniamo a parlare delle attività proposte dal Gruppo Interesse Scala con una recensione del Balletto Goldberg-Variationen del coreografo Heinz Spoerli cui gli studenti dell’Einstein hanno assistito lo scorso 27 gennaio.
Il 27 gennaio 2018 ho avuto la stupenda occasione di andare al Teatro alla Scala di Milano e assistere al Balletto Goldberg-Variationen. Questa opportunità è stata resa possibile grazie all’iniziativa del Gruppo Interesse Scala coordinato dalla prof.ssa Tresoldi, che ci ha accompagnato in questa esperienza davvero emozionante.
Il balletto, creato e ideato dal ballerino e coreografo svizzero Heinz Spoerli nel 1993, ha visto 35 ballerini della Scala alternarsi sul palcoscenico per un’ora e venticinque minuti, accompagnati dalla musica del famoso compositore Johann Sebastian Bach eseguita dal vivo dal pianista ucraino Alexey Botvinov. Il coreografo Spoerli ha raccontato in un’intervista: “Bach mi ha accompagnato in diverse fasi della mia vita, è sempre moderno, lascia libertà alla composizione coreografica. È un dialogo tra Bach, ciò che ha composto e te, è ispirazione’’.
Nelle Variazioni Goldberg di Spoerli si può cogliere la sua riflessione sul ciclo della vita che scorre e che il coreografo ha raffigurato con tre Pas de Deux. Come lui stesso spiega, “il primo è un Pas de Deux giovanile, il secondo di mezza età e il terzo di maturità’’. La coreografia ha perciò messo in scena la vita che passa attraverso un continuo alternarsi di scene; i solisti, i duetti e i gruppi di ballerini hanno creato legami, unito coppie, si sono allontanati nell’indifferenza; è stato un movimento continuo, disegnato con una fluidità incessante, senza connotazioni temporali nel suo scorrere con luci ed ombre, musica e movimento. Il balletto ha preso vita anche attraverso i colori delle scene e dei costumi, che hanno creato atmosfere suggestive. Spoerli ha lavorato direttamente sul simbolo e sull’astrazione. Bravissimi i ballerini, tra cui hanno spiccato Claudio Cavello e Nicoletta Manni, primi ballerini del Corpo della Scala.
L’esperienza è stata davvero indimenticabile. Fin da subito sono stata ‘’rapita’’ dalla musica di Botvinov e dal susseguirsi e alternarsi delle scene ricche di energia e dinamiche e poi da quelle più intime e poetiche. Non mi sono nemmeno accorta del tempo che passava. Era tutto davvero bello, dalle luci ai colori dei costumi, dalla musica alla grazia ed eleganza con cui si muovevano i ballerini. Spoerli ha saputo trasmettere sentimenti intensi di amore, malinconia, allegria e tristezza. Sono rimasta senza parole. È stato il primo balletto a cui ho assistito dal vivo e attendo con ansia il prossimo appuntamento del 22 aprile, quando andremo a vedere il balletto “Le Corsaire’’, una storia che racconta le avventure del pirata Conrad per salvare la sua amata Medora.
Tiziana Dedor