THE MATRIX. Recensione di Nicolò Scalesi, vincitore del bando per la giuria specializzata Piccolo Grande Cinema
Con questa recensione del film THE MATRIX (USA, 1999, Larry e Andy Wachowski), Nicolò Scalesi, della 3^B dell’Einstein, ha vinto il concorso che gli permetterà di partecipare come giurato al festival “Piccolo grande cinema” organizzato dalla Fondazione Cineteca Italiana di Milano. La giuria, composta da più di 70 studenti provenienti dalle scuole di tutta la regione, lavorerà dal 4 all’11 novembre visionando e valutando le pellicole del festival e parteciperà a workshop, laboratori, conferenze e open-day in un percorso di orientamento professionale nel mondo del cinema valido per l’Alternanza Scuola-Lavoro. Con Nicolò, anche Mattia Falzarano, sempre della 3^B, vincitore del bando con una recensione del film SPLIT
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“Matrix è ovunque, è intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo; è quello che vedi quando ti affacci alla finestra o accendi il televisore, l’avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità:che tu sei uno schiavo.”
The Matrix non è una semplice opera cinematografica, costituita da personaggi, un intreccio e una morale di fondo fini a se stessi. The Matrix è allegoria pura: un’allegoria delle regole del nostro mondo e del nostro stile di vita dedito al consumismo, al controllo e alla privazione inconscia della libera scelta. The Matrix, firmato dai fratelli Wachowski, accompagna sequenze di azione coreografate e spinte ai limiti della fisica (e oltre) a dialoghi e messaggi velati che ne rivelano la sua parte più filosofica, più intima, e il proprio scopo. The Matrix si impone come un nuovo punto di riferimento culturale e sociale alle soglie del XXI secolo, segnando con tratto indelebile un nuovo modo di fare cinema, sia tecnicamente, con la reintroduzione del bullet time, che stilisticamente, con un gusto estetico orientale misto a occidentale, conferendo un carattere proprio e indistinguibile.
I nomi dei personaggi, i loro ruoli e le loro azioni non sono casuali, tutto è studiato; come con le tessere di un puzzle, solo una volte unite si ha visione del disegno finale.
“So che mi state ascoltando, avverto la vostra presenza. So che avete paura, paura di cambiare, io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire, sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e farò vedere a tutta questa gente quello che non volete che vedano, mostrerò loro un mondo senza di voi, un mondo senza regole e controlli, senza frontiere e confini, un mondo in cui tutto è possibile. Quello che accadrà dopo dipenderà da voi e da loro.”
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Nicolò Scalesi