THE REVENANT, di Alejandro González Iñárritu
Dopo il successo di Birdman, vincitore di ben 3 Oscar, il regista messicano Alejandro Gonzalez Inarritu, si lancia nella sua nuova impresa con il recente “The revenant – Redivivo”, film che ha fatto parlare non poco di sé a causa del suo essere particolarmente anticonvenzionale.
North Carolina. 1823. Hugh Glass, cacciatore di pelli, viene ridotto in fin di vita e abbandonato dai suoi compagni di viaggio. Il film narra della rinascita di Glass che farà un viaggio spingendosi ai limiti della sopportazione umana.
La maestria di Inarritu come sempre si vede, i piani sequenza e la fotografia sono molto suggestivi e riescono a mantenere un ritmo costante per tutta la durata del film anche grazie ad una studiata ripetitività nelle inquadrature ambientali. La lenta colonna sonora accompagna in modo ottimo le immagini rafforzando ulteriormente il senso di pesantezza provato dal protagonista. La pessima sceneggiatura tuttavia e la mancanza di un reale antagonista tolgono totalmente senso al desiderio di vendetta su cui l’intero film è basato. Il regista non riesce ad indurre nello spettatore sensazioni di odio e ribrezzo verso questo avversario, che desidera semplicemente salvare la propria pelle, rendendo così inutile questa immensa ricerca di giustizia. Inoltre la continua imperturbabilità del protagonista cade nel banale facendolo sembrare un miracolato più che un combattente.
Il povero Leonardo DiCaprio si trova quindi costretto in un ruolo dove le sue immense doti di attore sono ridotte a gemiti e mugolii causati dalle continue avversità fisiche e mentali.
Ci sono enormi buchi nella trama, personaggi per niente sviluppati e vicende sconclusionate che potevano tranquillamente essere evitate a vantaggio di una buona mezzora di film.
Inarritu non riesce a generare il tanto agognato senso di sofferenza e pena nello spettatore lasciando invece solo tanta delusione.