PROGETTO POLIMUSEO. Stem Beyond Borders and Barriers
Venerdì 20 novembre si è tenuto l’evento finale della Fondazione Micron, un evento che non ha riguardato solo l’Einstein, ma anche altre scuole come il Liceo Banfi, il Lussana di Bergamo e l’Istituto Tecnico Marconi di Dalmine. Erano presenti diverse figure, oltre ai professori e presidi responsabili delle scuole in questione, come il sindaco di Paderno d’Adda, il Consigliere Brivio del comune di Robbiate, i rappresentanti della Micron, del Politecnico di Milano e delle loro due fondazioni, ovvero Fondazione Micron e Fondazione Politecnico di Milano.
L’evento è nato per mostrare come i ragazzi delle scuole superiori, in collaborazione con due organismi importanti come Micron e Politecnico, siano riusciti a sviluppare un vero e proprio progetto in autonomia, utilizzando le proprie conoscenze e collaborando tra di loro. Infatti, i due progetti che sono stati realizzati, ovvero l’Adda di Leonardo del Marconi e del Lussana, e il Polimuseo dell’Einstein e del Banfi, non si sono limitati a una semplice raccolta di informazioni, ma hanno portato anche allo sviluppo di un intero sito web e due app scaricabili da Google Play e Apple Store, le quali contengono numerosi contenuti, anche in lingua inglese.
IN COSA CONSISTE IL PROGETTO POLIMUSEO?
Questo progetto è partito a maggio del 2018 con l’obiettivo di costruire un museo virtuale accessibile a tutti che ripercorresse la storia dell’informatica, dell’elettronica e delle telecomunicazioni.
La collaborazione tra Fondazione Micron e Fondazione Politecnico però ha permesso di raggiungere le scuole superiori del territorio, tra cui l’Einstein, e ciò ha permesso a giovani studenti di lanciarsi in un grande progetto che facilita l’accessibilità a conoscenze sulla storia della tecnologia.
Ad oggi, il sito web include diversi apparati elettronici e informatici che hanno fatto la storia della tecnologia e che sono conservati al Deib del Politecnico di Milano (cioè Dipartimento di Elettronica, Informatica e Bioingegneria). Ognuno di questi dispositivi è catalogato nel suo apposito spazio e tutti hanno una propria scheda con descritte le caratteristiche tecniche, il funzionamento e la propria storia.
Ad esempio, possiamo trovare informazioni sul CRC102A, il primo calcolatore a essere importato in Europa nel dopoguerra, oppure su Sirio, il satellite che venne messo in orbita nel 1977 da Cape Canaveral. Il sito web ospita anche una versione in inglese e non si esclude la possibilità di ampliare il tutto con altre lingue ancora.
Le pagine web poi, oltre ad ospitare tutto ciò, hanno ulteriori funzioni, come ad esempio le timeline che aiutano a capire il percorso temporale che ha portato allo sviluppo della tecnologia per come la conosciamo oggi; oppure una sezione di approfondimento su oggetti e componenti hardware che tutti noi oggi usiamo e conosciamo, come le memorie dei nostri dispositivi.
Infine, non poteva mancare anche una pagina dedicata a illustri personaggi che hanno contribuito in maniera fondamentale allo sviluppo tecnologico, come ad esempio Luigi Dadda, accademico e informatico italiano.
Parallelamente al sito web, è stata sviluppata anche un’app del Polimuseo, che riporta contenuti e informazioni del sito web.
COME È STATO ORGANIZZATO IL PROGETTO POLIMUSEO?
Il lavoro è stato distribuito tra Einstein e Banfi con un’organizzazione in specifici gruppi. Ogni gruppo aveva un compito diverso, tra cui ideare e programmare l’app, creare una bozza del sito web per poi svilupparlo, ricercare le informazioni sui vari dispositivi da mettere nelle schede di approfondimento, tradurre ciascuna scheda e così via.
Sicuramente i compiti sono stati tanti e diversi, ma grazie alla collaborazione di ogni studente e alla supervisione dei responsabili Espedito Pellecchia, Antonino Catalano e Claudia Gallo, alla fine hanno tutti concorso al risultato finale. Più di una volta le due scuole si sono trovate al Dipartimento del Politecnico, insieme ai dirigenti della Micron e dell’università per mettere a punto ulteriori idee e presentare i progressi fatti.
Alla fine, anche se il percorso è stato lungo, questo progetto ha dimostrato come gli studenti siano già in grado di realizzare qualcosa di veramente importante, collaborando sia con scuole diverse, sia con enti privati. Infatti, la collaborazione è stata fondamentale e, senza di essa, un progetto così articolato e complesso sarebbe stato ancora più lungo e difficile.
Ringraziamo ancora una volta i docenti di riferimento Espedito Pellecchia, Antonino Catalano e Claudia Gallo, i referenti di Micron Foundation Barbara Carcano e Manuela Seminara, i referenti del Deib del Politecnico di Milano Fabio Alberto Schreiber e Laura Brambilla, e infine Francesca Brambilla e Manuela Pizzagalli di Fondazione Politecnico.
Luca Costantino