NOAH. Recensione di Alessio Sala, vincitore del concorso Piccolo Grande Cinema
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Con questa recensione di NOAH (USA, 2014, Darren Aronofsky), Alessio Sala della 4^H dell’Einstein ha vinto il concorso che gli permetterà di partecipare come giurato al festival “Piccolo grande cinema” organizzato dalla Fondazione Cineteca Italiana di Milano.
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Noah, il quadro dell’umanità
Il male governa la terra: i figli di Caino hanno conquistato il mondo riducendolo, a causa delle loro industrie, in un luogo sterile e inospitale. Un uomo però, unico discendente di Seth, fugge con la propria famiglia da questi esseri maligni in attesa di un miracolo: il suo nome è Noè. Il protagonista dell’opera cinematografica “Noah” porta sulle spalle un pesante fardello: la salvezza di tutte le creature innocenti che abitano il Creato. Tubal-cain, re degli uomini malvagi, fa tuttavia ricorso a ogni suo mezzo pur d’impedirgli di compiere il suo destino, certo che l’umanità sia superiore alle altre creature e, per questo, sovrana del Creato.
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Il genio di Darren Aronofsky ci mostra con questa pellicola una rivisitazione del famoso testo biblico disegnando un quadro in grado di intrecciare il passato, il presente e il futuro della civiltà umana. Grazie a un’ottima applicazione delle più moderne tecnologie cinematografiche e un’accurata scelta scenografica ritrae un mondo sterile, buio e secco, proiettando la Terra in una dimensione in cui dominano l’avidità e lo sfruttamento delle risorse. Con grande capacità, Russell Crowe interpreta il protagonista del racconto biblico rispecchiandone la nota saggezza e i timori che, nel corso della vicenda, tempestano la sua mente. Allo stesso modo, Ray Winstone, Tubal-cain, interpreta invece i più spregevoli e terribili pensieri che la mente umana possa concepire.
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Aronofsky ha fedelmente dipinto profonde riflessioni sulla natura umana grazie a strepitose pennellate costituite da principi morali e metafore, il tutto prodotto sulla tela di un racconto biblico. Il risultato è un quadro messo in moto dalla magia del cinema, mostrando al pubblico il vero significato del mito dell’arca di Noè: l’uomo è bestia capace di terribili orrori e, per sempre, compirà gli stessi errori. D’altro canto è però capace di migliorare e di concepire il bene più grande: l’amore.
Alessio Sala
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