NESSUN DIALOGO. COME BIASIMARLI? Cosa significa dialogare, oggi
“No dialogo a un tavolo, non li biasimo”
-Marracash, DUBBI
Immaginiamo una famiglia seduta a tavola, piatto davanti, tutti zitti, si sente solo il rumore delle forchette che toccano i piatti.
NESSUN DIALOGO
Ma nessun dialogo futile o nessun dialogo necessario? Nessun dialogo poiché porterebbe a un litigio? O nessun dialogo per la paura di non essere capiti, di non essere compresi?
Ci potrebbero essere diversi motivi per cui questa famiglia non dialoga, tutti comprensibili. Motivi che chiunque potrebbe avere.
Come potrebbe averli Marracash, che infatti non li biasima.
O tipo me che infatti, nella vita quotidiana, come lui, non li biasima.
NECESSITÀ
Non li biasimo perché molte volte trovo il dialogo poco necessario.
Sono la tipica persona che si arrangia, sempre.
Ho tutte le mie cose in testa, tutte le risposte alle mie domande. E se non le ho me le trovo, me le creo da sola.
Questa “chiusura” da parte mia è forse dovuta alla poca fiducia nella specie umana.
Le persone infatti sono sempre pronte a giudicarti, voltarti le spalle o demoralizzarti: dei gesti alla portata di tutti. Quindi perché io dovrei mostrare i miei timori o le mie debolezze a qualcuno, quando io sono l’unica di cui mi posso fidare veramente?
Non trovo risposta. Trovo solo eccezioni. Poche eccezioni, persone giuste che posso contare sulle dita di una mano. Eccezioni che a volte mi fanno avere dei ripensamenti rispetto a questa mia poca fiducia. Ma, come dice la parola stessa, sono solo eccezioni.
LITIGIO
Non li biasimo perché non ho voglia di litigare.
Penso che litigare sia futile: urlarsi contro cattiverie per arrivare a cosa?
Dopo aver rinfacciato all’altro tutto il rinfacciabile, ci si sente meglio?
Rispondo io per tutti: no.
Litigare non è dialogare. Il dialogo è altro. Il dialogo è un confronto. E’ il metodo più facile per arrivare alle cose, per evitare incomprensioni.
Avrei milioni di esempi a riguardo. Episodi in cui pensavo di aver perso un’amicizia, senza sapere il reale motivo, solo perché un giorno un saluto è mancato nei corridoi.
Paranoie che ci facciamo, senza neanche provare a chiedere il motivo di quel mancato “ciao” veloce. Senza neanche provare ad avere un confronto.
Si arriva a chiudere rapporti per mancanza di dialogo. Rapporti fatti solo di malintesi e litigate.
Ma è giusto così, perché dopo un po’ uno non ha più voglia, passa la voglia di rispondere.
A me è passata. Infatti non rispondo più. Sto zitta e ascolto tutte quelle parole dette con malignità, in quello che è un momento di rabbia.
Perché alla fine, finito quel momento, tutto ciò che si è detto non lo si penserà più allo stesso modo. E inizierà una fase di pentimento, dovuta alla paura di aver ferito l’altro.
Ma ormai forse è troppo tardi.
COMPRENSIONE
Non li biasimo perché ribadisco la mia paura del giudizio, della poca comprensione.
Aprirsi con un’altra persona è un po’ come uscire allo scoperto. E spesso si rimane male per una risposta non voluta o non rispettata.
Perché le persone vogliono sentirsi dire quello che fa loro comodo, vogliono essere appoggiate in tutto e per tutto. La maggior parte delle volte un parere viene richiesto per avere un’ennesima conferma di quello che già era stato deciso. E quando viene data un’opinione diversa tutto va in fumo.
Per questo tendiamo ad assecondare sempre, dando ragione anche a cose su cui non siamo per niente d’accordo, solo perché la persona in questione è nostra amica.
Questo non è dialogo. Questo non serve a niente.
Aiutare una persona consiste nel farle aprire gli occhi esponendole il proprio punto di vista.
Sì, faccio molta fatica ad aprirmi con gli altri, faccio molta fatica a fidarmi delle persone. Ma sono la prima a essere disposta ad ascoltare, chiunque.
Mi piace dialogare, confrontarmi, dare consigli utili ed esprimere il mio giudizio a riguardo.
Giudizio moderato, non attaccando nessuno, e solo sulla situazione. Giudizio produttivo, razionale, un parere personale. Non giudicando il protagonista della storia. Ma puntando unicamente sul fine del racconto.
Sennò diventerebbe pregiudizio.
E i pregiudizi non portano a niente, non aiutano ad aiutare, a comprendere.
I pregiudizi portano a NESSUN DIALOGO.
Viola Sanvito