MERITIAMO UN RIENTRO IN SICUREZZA. Studenti dell’Omnicomprensivo in sciopero
Venerdì 22 gennaio 2021 si è svolta all’Omnicomprensivo una manifestazione per richiedere un rientro a scuola in sicurezza, con un potenziamento dei mezzi di trasporto.
Organizzata dai rappresenti dell’istituto Banfi, ha visto l’adesione degli studenti di Einstein, Floriani e Vanoni. La protesta si è svolta in due modalità: a distanza, scioperando dalla DAD, e in presenza, con una manifestazione a numero chiuso. Nel nostro istituto, secondo i dati forniti dalla vicepresidenza, avrebbero aderito alla protesta il 49% degli studenti del Liceo artistico e il 31% degli alunni dei Tecnici e del Liceo scientifico.
Un nostro inviato, Francesco Cagliero Ercole, si è recato sul posto e ha raccolto in un video queste interviste direttamente tra i partecipanti e gli organizzatori della protesta:
Abbiamo poi chiesto ad alcuni studenti e professori di esprimere il loro pensiero. Gli studenti, contattati tramite i social, sostengono diversi punti di vista: da un lato sostengono la necessità di un rientro in presenza, ma molti sono scettici perché temono i contagi e il non rispetto delle regole. C’è chi è molto negativo nei confronti della DAD e vorrebbe subito tornare in presenza, chi invece, alla domanda “Cosa ne pensi della dad?”, risponde: “Dobbiamo accontentarci, un rientro in presenza è impossibile”, “Purtroppo tante persone sono irresponsabili e per tutti conviene tirare ancora un po’ così” , “Può essere pesante a volte ma mette al sicuro”. Inoltre la maggior parte degli studenti dell’Einstein credono che il punto debole non sia l’organizzazione all’interno della nostra scuola, ma la gestione dei trasporti e sostengono che sarebbe utile per un ritorno sicuro l’aggiunta di corse anche da parte di aziende private.
Confrontando le opinioni dei professori, invece, sono emersi sostanzialmente due punti di vista differenti. Secondo alcuni insegnanti, manifestare e scioperare (per di più nella nostra scuola durante la settimana dei recuperi) equivale a perdere un’occasione per apprendere e recuperare, inoltre il fine della manifestazione e dello sciopero, ovvero tornare in presenza, sarebbe prematuro in quanto i mezzi non sono sicuri e frequenti. L’idea di tornare in presenza il prima possibile sarebbe frettolosa poiché le condizioni con cui viene svolta didattica in presenza sono sfavorevoli e scomode e l’alternare le due modalità di didattica, senza avere un orario fisso, confusionario. Perciò, secondo alcuni insegnanti, sarebbe meglio allungare il periodo a distanza per avere condizioni migliori e più stabili in presenza.
Altri professori appoggiano un punto di vista opposto dicendo che le scuole già garantiscono le giuste precauzioni e sicurezza e che tornare in presenza non è così rischioso. Affermano che sia giusto che gli alunni abbiano reagito davanti alle modalità di apprendimento attuali e che lo sciopero avrebbe dovuto coinvolgere più scuole. Tornare in presenza è un diritto degli alunni, ed è giusto che molti studenti lo abbiano ribadito.
La manifestazione, che si è svolta nel rispetto delle leggi anti-covid, ha permesso agli studenti di esprimere la propria opinione. Auspichiamo che avvenga un rientro a scuola altrettanto sicuro.
Articolo di Gaia Goldonetto, interviste a cura di Adele Colombo, Gaia Goldonetto, Hind Sabraoui, Laura Vanzulli, video e fotografie di Francesco Cagliero Ercole