L’ULTIMO GIORNO DI SCUOLA. In bocca al lupo, diplomandi 2023!
Sembra ieri il primo giorno di scuola superiore. In un certo senso è più vicino per me di quanto non sia per altri, visto che ho vissuto il primo giorno due volte: a inizio prima e a inizio terza, quando ho cambiato istituto e sono arrivata all’Einstein. Le emozioni erano molto simili. Da una parte c’era la voglia di iniziare un nuovo percorso, denso di avventure ed esperienze da fare, definito magico da chi lo ha vissuto prima di me. Dall’altra la paura, quella di non ambientarsi, di non stare simpatica ai nuovi compagni, di non riuscire a stare al passo. Si crea un miscuglio tale di adrenalina che quasi si rimane storditi prima di entrare in classe.
Poi ci si siede al banco e inizia la routine della quotidianità. I giorni passano e ci si allontana sempre di più da quel primo giorno fino a dimenticarsi com’è.
L’amnesia però dura solo fino al momento in cui arrivi alla fine e ti guardi indietro e capisci che in fondo l’inizio non è così lontano né così dimenticato. Ti accorgi che tutti quei giorni che sembravano infiniti in realtà sono passati in fretta. Ti accorgi anche di quanto sei cambiato in questi anni. Hai preso coscienza di te e delle tue capacità, speri di aver imparato un metodo di studio e anche qualche nozione. Sicuramente hai imparato un po’ di più a vivere. Ti accorgi che quegli estranei, che erano i tuoi compagni all’inizio, ora sono pezzi importanti della tua vita, nel bene e nel male, e che hanno comunque contribuito a formarti. Quei personaggi austeri e terrificanti che erano i professori ora sono complici che si prendono cura di te e sono fonte di ispirazione, nella maggior parte dei casi.
I desideri e le speranze, invece, non sono cambiati. Stai comunque decidendo per il futuro sperando che la strada sia quella giusta. Non vedi l’ora di intraprendere questa nuova vita con tutte le esperienze che porterà. Forse è giusto che queste sensazioni si ripetano ciclicamente per motivarti ad andare avanti e superare i tuoi limiti. Ve lo dirò tra qualche anno.
Noi le superiori le abbiamo vissute pre, durante e post covid. Abbiamo visto cambiare la scuola e anche i suoi “ultimi giorni dell’anno”. Ho letto la lettera di una studentessa diplomata nel 2020 che raccontava di come aveva vissuto il suo ultimo giorno a scuola inconsapevolmente. Noi siamo più fortunati: abbiamo ancora l’occasione di godere e fotografare nella nostra memoria l’ultimo giorno, l’ultima lezione e l’ultima campanella. Possiamo mangiare insieme, festeggiare e abbracciarci a lungo, dicendo addio a quella che è stata la nostra quotidianità. Abbiamo aspettato tutti l’ultimo giorno con ansia, chi con la voglia di finire e chi con già il nodo in gola per la nostalgia.
Ora l’ultimo giorno è arrivato, dopo circa 1350 giorni di scuola. L’esame di Stato è dietro l’angolo e l’ansia è lecita, ma non esagerate. Godiamoci questo momento e queste emozioni che non torneranno più. Non abbiate paura se non sapete cosa ci sarà dopo. Fino a oggi abbiamo saputo che il giorno dopo avremmo avuto lezione, come la settimana dopo, il mese e l’anno dopo. Ma è giusto così. Godiamoci l’insicurezza e la libertà di questo periodo prima di entrare in una nuova routine quotidiana.
Ricordate anche che centinaia di migliaia di studenti ci sono passati prima di noi e sono sicura che anche noi ce la faremo. Ora però non pensiamo troppo e concentriamoci sull’esame e sull’ultima estate libera che ci spetta.
In bocca al lupo, diplomandi 2023!
Gaia Goldonetto