LA STORIA IMPOSSIBILE
C’era un uomo il cui nome e identità sono stati ormai portati via dal tempo. Egli voleva solo una cosa prima della sua morte e dall’inizio della sua vita: scrivere la storia migliore di tutti i tempi. Pensò che l’unico modo per farlo fosse provare quante più esperienze possibili e raccogliere idee fin da giovanissimo.
Partì e lasciò tutto ciò da cui veniva. Quindi viaggiò in tutti i paesi e fece ancora più domande, alcune agli altri, altre a se stesso.
Quando ebbe visitato tutto il globo e imparato ogni lingua, costume e usanza ed ebbe visto ogni faccia, si recò in una casa isolata pronto per scrivere la sua storia.
Tuttavia, ogni volta che si recava in piazza a leggerla, nessuno si fermava ad ascoltarlo, nessun uomo e nessuna donna, nessun vecchio o bambino si fermava ad ascoltarlo. Mentre continuava a ripensare alla sua storia e a cambiarla in continuazione, nella speranza che qualcuno lo ascoltasse, capì di avere ancora poco tempo.
In preda alla disperazione tornò nella sua terra natia e lì incontrò un giovane cantastorie che riusciva ad attirare immense folle intorno a sé con i suoi racconti. Un giorno, dopo che il cantastorie ebbe finito il proprio racconto, l’uomo gli chiese di ascoltare la sua storia e di spiegargli perché non attraeva nessuno. Quindi raccontò, raccontò e raccontò.
Quando ebbe finito, il cantastorie esclamò: “Questa è senza dubbio la migliore storia che io abbia mai sentito, ma è semplicemente troppo immensa. Anch’io ho viaggiato in ogni angolo del mondo prima di giungere qui, ma ho capito che le persone non conoscono abbastanza per comprendere una storia come la tua. Non basta saper ascoltare per capirla.”
L’uomo comprese che anche avendo scritto la migliore storia del mondo, non era capace di raccontarla a chi sapeva meno di lui.
Fece un’ultima richiesta al cantastorie, di narrare la sua storia anche a costo di doverla alterare.
Poco dopo, l’uomo dipartì.
Flavio Centineo