La prima regola è che non ci sono regole. FIGHT CLUB di Chuck Palahniuk
Tra i nostri consigli di lettura non poteva mancare questo romanzo da cui è stato tratto un film di successo. E non potevamo non ricordare una regola che, per certi versi, può valere anche per la lettura e la letteratura: “La prima regola è che non ci sono regole”
Vi è mai capitato di sentir dire: “la prima regola è che non ci sono regole”? Seguita magari da: “la seconda regola è che vale solo la prima regola”? La risposta è sì? Bene, è successo anche a me.
Sì, sono regole semplici, ma vanno comunque rispettate.
Le regole di cui voglio parlarvi oggi sono poche e facilissime, e vengono recitate quasi sempre prima dell’inizio di ogni serata nel segretissimo gruppo “Fight club”.
Fight club, oltre che dare il titolo al libro scritto da Chuck Palahniuk, è uno scantinato di un bar dove gente sconosciuta si riunisce per combattere in modo molto violento. A parte i due ideatori del club (il protagonista “senza nome” che soffre di forte stress e insonnia e che segue diversi gruppi di sostegno per malati terminali, anche se non lo è ma solo perché lo aiutano a dormire, e il carismatico Tyler), c’è molto altro di strano.
Difatti, quando la gente combatte in questo scantinato, non lo fa per far male all’avversario, ma lotta per ciò che lo circonda. Ogni combattente lotta contro ciò che più odia.
Avete sentito parlare del fight club? Sì? Strano… perchè la prima regola recita:
“La prima regola del fight club è che non si parla del fight club”. Volete sentire la seconda?
“La seconda regola del fight club è che non si parla del fight club”.
Per fortuna è stata scritta una regola anche per i combattimenti, per cercare di ridurne i danni, ed è la terza regola: “Quando qualcuno dice basta o non reagisce più, anche se sta solo facendo finta, il combattimento è finito”.
Tyler e il protagonista senza nome decidono però di andare fino in fondo a questa storia facendo nascere il progetto CAOS. La violenza si trova ormai al primo posto e Tyler assume il controllo grazie alla devozione di quello che ormai è diventato un vero e proprio esercito.
Il protagonista si rende però conto di ciò che sta combinando e decide di opporsi a quello che è stato creato, ma ormai non c’è più niente da fare.
“Poi sei intrappolato nel tuo bel nido e le cose che una volta possedevi, adesso possiedono te.”
Alessandro Pecis