LA LUNGA STRADA PER TORNARE A CASA, alla ricerca del passato perduto
Cosa fareste se foste un bambino di cinque anni e se per errore saliste su un treno e questo vi portasse in un posto a 1600 chilometri di distanza dal vostro villaggio? Sapreste ritrovare la strada per tornare alla vostra casa?
Situazioni del genere possono cambiarvi la vita, in particolare in India, come è successo a Saroo Brierley, un ragazzo di ormai venticinque anni che racconta la sua vita in “La lunga strada per tornare a casa”.
«Ho aperto gli occhi e non riuscivo a vedere mio fratello, ma ho visto un treno davanti a me con la porta aperta e per qualche ragione ho pensato che fosse a bordo – racconta Saroo – Ho fatto una corsa e sono saltato su quel treno proprio mentre le porte si chiudevano e il convoglio si metteva in moto. Solo in quel momento ho realizzato che mio fratello non era lì. In una frazione di secondo quella decisione di saltare sul treno cambiò la mia vita per sempre».
Se non avesse preso quel treno avrebbe dovuto continuare a cercare lavoretti per aiutare sua madre?
Sarebbe sempre stato con i suoi fratelli?
Sarebbe mai andato a scuola?
Avrebbe mai preso l’aereo?
Avrebbe mai scritto questo libro?
Saroo è uno dei pochi fortunati in India che riesce a essere salvato dalla strada e a ottenere una vita migliore. Le stime del numero totale di bambini per strada, in India, fluttuano tra i 400 e gli ottocentomila: molti di questi spesso non riescono a diventare adulti.
Quella di Saroo è una vera e propria discesa in una bolgia dantesca: il pericolo è dietro l’angolo, l’abuso anche, i bambini sono merce, ma dopo tante disavventure un ragazzo gli si presenta davanti cambiandogli il futuro.
Arrivato ad un certo punto della vita gli scheletri nell’armadio, che aveva evitato di rivedere a otto anni, doveva spolverarli, per cercare di rimettersi in pace con i suoi sogni.
È grazie a questa ricerca, che lo riporterà nei suoi luoghi d’origine, che capirà di appartenere contemporaneamente a due mondi diversi e di non potersene separare.
Ai giorni d’oggi, spesso, di Facebook e dei social media si analizzano solo gli aspetti negativi, ma per Saroo si trasformano in strumenti che lo aiutano a concludere la sua ricerca e per questo lui ne ringrazia l’esistenza. Quanto ci avrebbe messo a ritrovare “casa” senza Google Earth?
Il libro lascia spazio a un’interessante analisi sul valore delle proprie origini e della propria cultura e su come anche un passato doloroso, come quello di Sue, la madre, possa permetterci di diventare delle persone dai grandi valori morali. È un invito a non abbandonare mai la convinzione che le cose possano aggiustarsi, anche in modi inaspettati.
Dopo aver letto tutta l’autobiografia ci viene da chiederci: “Cosa sarebbe potuto succedere all’autore se un determinato evento fosse successo o meno?” Ma alla fine, come conclude lo scrittore stesso, tutto era predisposto per accadere nel modo in cui è accaduto e non ci si possono fare troppe domande su eventi passati, perché alla fine condurrebbero sempre ad un labirinto di interrogativi senza fine.
Un racconto veramente interessante che consiglio a tutti perché realmente accaduto, anche se tanto straordinario da poter sembrare fuori dalla realtà.
Tegitu Casiraghi