Interviste all’IIS A. Einstein di Vimercate
Oggi vi parleremo della nostra scuola e dei suoi professori, soffermandoci sull’importanza del metodo di insegnamento e del rapporto umano tra studenti e docenti.
Abbiamo intervistato il dirigente scolastico, uno studente, nonché tre professori della 1M (Liceo delle scienze applicate) che, secondo noi, meglio rappresentano la concezione di moderno metodo di insegnamento: Sandro Armenio, docente di lettere, Danilo Casati che è il professore di matematica e Livia Vasile la nostra professoressa di scienze. Grazie alle loro risposte siamo riusciti a descriverli al meglio e a descrivere le loro metodologie. Da esse emerge come il nostro istituto, l’Albert Einstein di Vimercate, si interessa principalmente del benessere degli studenti, soprattutto grazie alla competenza e all’esperienza dei suoi insegnanti.
Dirigente Michelina Maddalena Ciotta
La dirigente scolastica Ciotta è arrivata nella nostra scuola a settembre, durante un periodo di crisi e di pandemia. Lei ha visto le istituzioni scolastiche sia da un punto di vista di docenza, sia di dirigenza, infatti è stata una docente di fisica e di matematica a Napoli. Questo le consente di poter vedere i problemi da entrambi i punti di vista. Le sue prime difficoltà nella gestione di questo istituto sono state nella responsabilità di dover garantire la sicurezza in tempo di pandemia, evitare i contagi all’interno della scuola ed evitare il loro dilatarsi.
Lei afferma: “Ho dovuto, con la collaborazione di tutto lo staff, del personale docente e ATA, prendere decisioni stringenti che ben sapete. Il passaggio dalla docenza alla dirigenza mi ha fatto certamente cambiare prospettiva nella visione e nella missione dell’istituzione scolastica e nelle decisioni, ma ritengo che entrambi i ruoli si intersecano in una espressione di Blaise Pascal: ‘non è possibile avere la visione del tutto se non si conoscono le singole parti che lo compongono e viceversa non è possibile comprendere le singole parti se non si ha la visione del tutto’”.
Il suo passaggio dall’istituto di Napoli all’IIS Einstein di Vimercate non è stato particolarmente complicato perché gli istituti si assomigliano da un punto di vista strutturale e istruzionale, anche se il contesto sociale e territoriale è piuttosto differente, perché alcuni fattori possono ostacolare alcune competenze e il modo di istruire e/o apprendere. L’obiettivo principale di entrambi è lo stesso, per dirlo come Edgar Morin, filosofo e sociologo francese: “Insegnare ai nostri ragazzi ad imparare a navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezze.”
Il primo anno di dirigenza solitamente si utilizza l’esistente a livello materiale, anche se si iniziano a programmare innovazioni e cambiamenti per gli anni successivi. Per esempio, la dirigente Ciotta ha migliorato la rete internet e le prestazioni tecnologiche, acquistando fibra ottica, server e molto altro. Per il futuro ha in mente di estendere gli spazi dell’istituto, inglobando le nuove palazzine che stanno costruendo lì vicino. Inoltre, un altro miglioramento da apportare secondo lei sono i laboratori, perché è ciò che caratterizza i nostri istituti tecnici ma anche scientifici, essendo delle scienze applicate.
Un punto di forza del nostro istituto è certamente il rapporto tra studente e docente, agevolato da una docenza innovativa e all’avanguardia. Lei afferma: “Il rapporto tra docenti e studenti è un punto di forza e ritengo che sia fondamentale, perché è alla base per la costruzione corretta del processo apprendimento/insegnamento.” La DaD non agevola questo rapporto, ma alcuni professori, come i seguenti, riescono a rinvigorirlo con i loro metodi di insegnamento e le loro lezioni coinvolgenti.
Professore Sandro Armenio
Il prof. Armenio è il nostro docente di lettere, una persona sempre disponibile. Le sue lezioni sono interessanti e ben strutturate, infatti riescono a coinvolgere gli studenti meglio di molte altre lezioni frontali. Il suo metodo di insegnamento è innovativo ed è basato su varie tecniche: il metodo di Feuerstein, la flipped classroom, la ricerca-azione, il debate e il cooperative learning. Questi metodi si basano sulla mediazione e sull’ottimo rapporto tra alunno e docente instaurato fin dai primi giorni.
Il rapporto di empatia secondo il prof Armenio è: “Necessario, fondamentale per avere una lezione fluida e che abbia come protagonista lo studente”. Nei suoi venticinque anni di insegnamento, il suo metodo si è evoluto grazie alle (cito testualmente) “correzioni e consigli” degli studenti e ha preso spunto dall’attivismo di Dewey: “La creazione di una scuola non convenzionale, non impostata sul nozionismo e sull’ascolto passivo o sullo studio individuale, come erano state le scuole del passato, bensì basata sugli interessi dei discenti. In altre parole, una scuola secondo la psicologia dell’alunno e non del maestro”.
Il suo approccio ha avuto riscontri eccellenti sugli studenti e alcuni professori hanno anche preso spunto da lui e hanno avuto pure loro buoni risultati, a suo parere in alcuni casi anche migliori. Lui ha scelto di insegnare in questa scuola perché alcuni colleghi gliene hanno parlato bene e perché è sempre stata disposta a sperimentare nuovi metodi di insegnamento e a coinvolgere gli studenti.
Professore Danilo Casati
Il prof. Casati è il nostro docente di matematica, le sue lezioni sono sempre contemporanee e hanno come tema sia nozioni di vita, sia anche argomenti presenti. Un metodo di insegnamento studiato negli anni dal professore è quello dell’aquilone che si occupa della lettura dei sentimenti e delle emozioni dell’altro, per comprendere in che situazione è la persona con cui ci si confronta. Applicando il metodo all’intera classe, si riesce a cambiare o modificare la lezione in base all’umore della giornata e trovare il modo migliore per fare lezione.
Questo metodo è stato trovato e migliorato grazie all’esperienza e sempre con l’esperienza il prof ha capito anche il ruolo dell’empatia nell’insegnamento: “È fondamentale, ci deve essere un rapporto di stima reciproca, di riconoscimento reciproco e di autorevolezza.”
Nelle sue lezioni spesso ci sono tre domandine o una domandina penalizzante (sono paragonabili a delle piccole interrogazioni, dall’impatto contenuto sulla media). Le tre domandine sono uno strumento da lui utilizzato per tenere alta l’attenzione, dato che in qualsiasi momento potrebbero arrivare e coinvolgeranno uno studente a caso. Sono domande che riguardano tutto il programma dall’inizio dell’anno, dato che la matematica richiede un tipo di studio diverso da quello utilizzato dagli studenti di oggi (studiare per poi dimenticare subito). La domandina penalizzante invece è un’interrogazione che viene fatta agli studenti che sono stanchi, distratti o disturbano la lezione. Secondo il professore questo è un buon metodo per evitare di arrivare all’utilizzo di una nota disciplinare e dare un avvertimento.
Lui ha scelto di insegnare in questa scuola perché è un’istituzione orientata verso le materie tecnico-scientifiche (in cui più c’è bisogno della sua materia) e ha incontrato persone splendide, sia tra i colleghi che tra gli alunni. Questo gli ha reso gratificante la docenza, aldilà del compenso economico.
Professoressa Livia Vasile
La professoressa Vasile è la nostra docente di scienze, anche lei particolarmente brillante e coinvolgente. La prof.ssa afferma: “Non amo essere banale, quindi nella docenza cerco di trovare sempre qualcosa di diverso e di nuovo…” e aggiunge: “…Amo cogliere opportunità che molto spesso non sono ricercate, perché fin da piccola ho pensato che le cose capitano… e le opportunità vanno colte al volo.”
La professoressa ha deciso di accompagnarci e guidarci nei due progetti di educazione civica che stiamo svolgendo (Agrismart e Morbo di K) e per i precedenti motivi non si è mai tirata indietro davanti alle nuove proposte. Il progetto Morbo di K è stato scelto quasi per caso, perché lei trovando un volantino ebbe questa idea: “Perché non fare anche una attività teatrale?” Così abbiamo iniziato un’attività volta a comporre un copione che verrà poi utilizzato proprio dagli alunni.
Un’altra occasione che ha preso al balzo è stata quella della scrittura del libro delle poesie dopo l’incontro con il giornalista Petrocelli, con il quale abbiamo parlato anche di Liliana Segre.
Agrismart è un progetto che era già stato prestabilito per educazione civica. All’inizio pensavamo di fare solo un power point, in seguito il lavoro si è trasformato in una brochure riguardante i problemi e le soluzioni della situazione ambientale odierna.
La prof.ssa è stata cresciuta dalla madre con un’istruzione a 360° gradi, soffermandosi principalmente sulle materie umanistiche come lettere e latino, ma anche sulla sensibilizzazione contro la mafia e la shoah. Sua madre le leggeva i testi dei maggiori esponenti della letteratura italiana come Pirandello e Dante Alighieri, mentre agli altri bambini venivano lette le fiabe. Col passare degli anni, però, arrivata alle scuole medie iniziò a fare fatica a scrivere e iniziò a non andare bene in italiano, al punto che la sua prof.ssa la derideva: “Adesso decifriamo i geroglifici di Vasile.” Questo era ciò che diceva prima di leggere il suo tema.
Sua madre però intuì subito che qualcosa in lei non andava e si impegnò per farla migliorare nelle sue difficoltà. Solo dopo Livia scoprì di essere dislessica. La prof.ssa ringrazia ancora oggi la docente che la denigrava: grazie a lei ha scoperto la sua propensione alle materie scientifiche. Lei fu anche una delle prime studentesse a frequentare il liceo delle scienze applicate, che all’epoca era chiamato sperimentale: ha dovuto sudare di più rispetto agli studenti dello scientifico per avere lo stesso diploma, ma afferma che lo rifarebbe lo stesso, perché le ore e i corsi extra l’hanno aiutata all’università soprattutto in fisica, chimica e scienze. Ha scelto di insegnare in questa scuola perché assomigliava alla scuola in cui lei è cresciuta e perché questo istituto secondo lei è un’eccellenza sul territorio.
Pensiero di un studente: Filippo Aliprandi
Filippo Aliprandi è un nostro compagno di classe della 1M e ha rilasciato un’intervista. Filippo ha scelto di venire all’istituto Albert Einstein perché è interessato alle materie scientifiche e a livello territoriale pensa che sia un’eccellenza.
Gli abbiamo chiesto le sue opinioni sui professori precedentemente intervistati. Filippo pensa che il prof. Armenio metta molta passione nel suo lavoro e abbia dei metodi di insegnamento innovativi grazie a i quali lo stesso Filippo sta avendo buoni risultati. Il suo pensiero riguardo alla prof. Vasile è questo: “La prof. Vasile ha dimostrato che ha a cuore il suo lavoro sviluppando dei progetti complessi e impegnativi ma con grande significato, anche lei applica dei metodi innovativi come il prof. Armenio”. Infine il prof. Casati, secondo Filippo è un ottimo professore e il suo punto di forza è che riesce a far capire agli studenti perché hanno preso un certo tipo di valutazione e prova in tutti i modi ad aiutare e facilitare il recupero di un’insufficienza, com’è successo con una parte della classe all’inizio dell’anno.
Daniele Santospirito, Luca Gerosa e Alessandro Villa