IL TAMBURELLO STRUMENTO DI DESIGN, ANCHE… Tra arte, musica, artigianato e design
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Le classi seconde del nostro Liceo Artistico si stanno dedicando a un interessante progetto che unisce arte, artigianato, musica e design. L’attività è curata dal prof. Walter Carnì, a cui abbiamo chiesto di presentarci il lavoro.
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Da cosa è nata l’idea del progetto?
Il progetto nasce dall’idea di sviluppare un percorso didattico alternativo con le classi seconde del Liceo Artistico per abbracciare tematiche identitarie, antropologiche e artistiche. La proposta è stata subito accettata dall’Istituto scolastico. La sfida che il progetto si è posta è stata far vivere ai ragazzi un’esperienza di lavoro e di vera progettazione.
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Quali sono le fasi del lavoro?
Si è partiti dall’idea di un cerchio come segno grafico e origine di tutto, si è pensato al tamburello come strumento che unisce popoli e culture diverse. Si è riflettuto sulla valenza musicale e simbolico-spirituale del tamburello nei vari secoli e della sua origine che si perde all’alba dei tempi che è strettamente legata alla storia dell’umanità.
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Cosa ci può dire delle origini del tamburello?
Delle origini di questo strumento se ne ha traccia più di 6000 anni fa e le prime documentazioni risalgono ai tempi dell’antica Grecia e dell’Egitto. Il suo scopo “terapeutico” e “liberatorio” arriva a toccare momenti di vita spirituale diffusi e condivisi da numerose comunità e culture. Tali aspetti sono documentati da studiosi di fama mondiale (De Martino, Lombardi Satriani).
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Che tipo di lavoro hanno svolto i singoli studenti?
Ogni ragazzo ha svolto una propria ricerca partendo da singole forme geometriche (quadrato, cerchio, triangolo) e sviluppando spirito critico su come organizzare una superficie seguendo le leggi della gestalt.
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Quali sono i cardini di questa esperienza?
Arte-musica-design-artigianato… sono i quattro punti sui quali prende forma il progetto. Ognuno ha vissuto l’esperienza di lavorare con materiali “vivi” per la realizzazione di un’opera; la pelle che viene lasciata in acqua per poterla stendere e fissare sul telaio è un processo parallelo allo studio delle forme. I ragazzi hanno fatto esperienza di trasformazione e metamorfosi di un materiale, come spesso si fa quotidianamente nel vivere comune. Esperienza di “musiche” attraverso la sperimentazione di suoni e rumori, che diventano esperienze di “suoni-rumori dipinti”, bloccati nello spazio di un cerchio che, simbolicamente è diventato anello, totem, labirinto, coperta…
By Click! Foto di Alessia Papa
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