Il rap di J. COLE – I want people to know when they hear it
Alla scoperta di J. Cole, all’anagrafe Jermaine Lemarr Cole, classe ‘85, rapper nato a Francoforte e cresciuto nel North Carolina, che si contraddistingue per la capacità di creare storytelling particolarmente sinceri e coinvolgenti e di concepire le strumentali per i propri pezzi. Nel 2017 ha collaborato con Logic al brano AfricAryaN, contenuto nell’album “Everybody”.
“I want people to know when they hear it – ‘Yo, his two hands made that’” .
“Voglio che la gente lo capisca quando lo sente – Le sue due mani hanno fatto tutto questo”.
J. Cole anta di numerosi dischi d’oro e di platino e vari premi prestigiosi in ambito musicale ed è noto al grande pubblico soprattutto grazie al suo terzo album “2014: Forest Hills Drive”.
Ma qual è il percorso intrapreso da J. Cole per arrivare a questo successo?
Jermaine viene abbandonato quando era ancora un ragazzino dal padre, un militare afroamericano. Cresce quindi con sua madre e suo fratello a Fayetteville, dove ha modo di frequentare e conoscere white e black people.
“Posso identificarmi con le persone bianche, perché conosco mia mamma, la sua famiglia, che io amo. Ho avuto amici bianchi. Ho conosciuto ragazzi alla scuola superiore che non frequentavo all’infuori di essa, ma penso di aver avuto modo di conoscerli abbastanza bene, quindi conosco il loro senso dell’umorismo. Ma alla fine della giornata non mi sono mai sentito bianco. Non so che cosa si provi. Posso immedesimarmi. Ma non mi sono mai sentito come uno di loro. Non che non l’abbia voluto, o non ci abbia mai provato, ma io ero semplicemente ciò che ero. Mi identifico meglio con il mio aspetto, perché è così che sono sempre stato trattato. Non per forza in modo negativo. Ma se venissi arrestato dalla polizia, non potrei tirare fuori la mia carta di metà-bianco. O se mi incontri per strada, non dirai mai ‘quel ragazzo sembra metà-bianco’.”
All’età di 12 anni inizia a interessarsi al mondo della musica e a scrivere testi. Successivamente sua madre gli regala una Roland TR-808 (strumento che ha rivoluzionato più di tutti la musica degli ultimi decenni): così Cole può produrre anche dei beat per le sue canzoni. Nel 2007 si laurea in marketing e comunicazione a pieni voti, ma continua ad inseguire il suo sogno.
Dopo la pubblicazione del mixtape “The Come Up”, nel 2009 ottiene un contratto con la Roc Nation (casa discografica fondata da JAY Z, il quale pochi anni prima aveva snobbato J. Cole, che si era presentato al suo studio per fargli ascoltare alcuni pezzi), sotto la quale pubblica il mixtape “The Warm Up”.
Prima di pubblicare il suo primo album ufficiale, ha la possibilità di collaborare con artisti del calibro di Mos Def, Drake e Talib Kweli e viene segnalato nella “50 Great Breakthrough Artists”.
Nel 2011 finalmente esce il suo primo album ufficiale “Cole World: The Sideline Story”, che vede la collaborazione di artisti affermati come i sopracitati Drake e JAY Z e Missy Elliot, album annunciato attraverso il tweet: “All singles done. Album ridiculous. Title Perfect. Music incredible. Thank you for your patience. Let’s change the game“.
L’album debutta al primo posto della Billboard (la classifica degli album più venduti negli Stati Uniti), con la vendita di 218.000 copie nella prima settimana dall’uscita e riceve recensioni positive dalla critica.
Nel 2012 pubblica il singolo “Visionz of Home” e annuncia che lui e Kendrick Lamar stanno lavorando a un album di coppia (progetto che probabilmente è stato successivamente abbandonato, ma nel quale i loro fan sperano ancora).
Nel 2013 viene pubblicato “Born sinner”, secondo album in studio di J. Cole. Nella prima settimana dall’uscita, “Born sinner” raggiunge “solo” la seconda posizione della classifica Billboard, ma nella seconda settimana raggiunge la vetta. Per creare i beat di questo album, sono stati usati dei sample presi da canzoni rap uscite nei decenni scorsi, come “Juicy” di Notorious B.I.G. o “Da art of storytellin’” degli Outkast.
Dopo “Born sinner”, termina la collaborazione tra J. Cole e l’etichetta RocNation e la Dreamville Records, label discografica fondata da Cole, trovando altre etichette per la distribuzione dei suoi lavori.
Nell’estate del 2014 pubblica il brano “Be free”, nel quale parla dell’omicidio di Michael Brown. A novembre 2014, viene annunciato che il mese successivo sarebbe uscito “2014: Forest Hills Drive”. Il titolo dell’album fa riferimento all’indirizzo della casa dove J. Cole ha vissuto insieme a sua madre, suo fratello e il compagno di sua madre, casa ri-acquistata in quel periodo.
Da molti critici e amanti del rap, questo album viene considerato un classico del genere già a poco tempo dall’uscita. L’album è stato pubblicato senza nessun tipo di promo. Non sono stati pubblicati singoli prima dell’uscita e lui stesso non ha rilasciato alcuna intervista. I testi parlano esclusivamente di esperienze da lui vissute e riescono a far emergere la sua maturità, come artista ma soprattutto come persona, e la sua evoluzione nella scrittura. Da questi testi si potrebbero trarre molti spunti di riflessione. Il successo di questo album è dovuto al modo diretto in cui J. Cole comunica con l’ascoltatore; lo fa sentire dentro alle sue storie come se i due stessero dialogando nella stessa stanza e si conoscessero da una vita.
I beat, quasi tutti prodotti da lui stesso, richiamano molto lo stile della east coast anni ‘90, e nei testi sono presenti molte citazioni di artisti che più di tutti rappresentano l’east coast rap. Gli avvenimenti racchiusi in questo album vengono raccontati in ordine cronologico. Per esempio, la seconda traccia si intitola “January 28th”, giorno della nascita di Jermaine.
Il brano di quest’album, e in generale di J. Cole, che più mi ha colpito è “Love yourz”. Il messaggio di questo brano è che nei momenti di difficoltà, ma non solo, bisogna amare ciò che abbiamo e le persone che ci circondano e, soprattutto, dobbiamo amare noi stessi; Jermaine ci dà questo consiglio prezioso perché ha vissuto sia da “povero” che da “ricco”.
Verso la fine del 2016 si esibisce ad un evento organizzato da Hillary Clinton durante la campagna elettorale.
All’inizio di dicembre del 2016, pubblica il brano “False prophets”, il quale ha fatto storcere il naso a molti ascoltatori, perché contiene un probabile attacco a Kanye West, colonna portante del rap mondiale.
Nello stesso mese, pubblica l’album “4 Your Eyez Only”, concept album nel quale l’autore racconta la storia che lega lui e un suo amico.
“4 Your Eyez Only” riceve critiche generalmente positive, ma delude molti fan, forse perchè, dopo aver ascoltato “2014: Forest Hills Drive”, si aspettavano qualcosa di quel livello, nettamente superiore alla maggior parte degli album rap usciti in questi ultimi anni dal punto di vista dei contenuti e della scrittura.
Ecco alcune delle frasi che ci permettono di capire il punto di vista di J. Cole sulla realtà:
“It’s beauty in the struggle, ugliness in the success
Hear my words or listen to my signal of distress
I grew up in the city and though some times we had less
Compared to some of my n***as down the block
Man, we were blessed”
“C’è del bello nella fatica, del brutto nel successo
Ascoltate le mie parole o percepite il mio disagio
Sono cresciuto in città e anche se a volte avevamo di meno
In confronto a chi viveva nel ghetto,
Eravamo fortunati”
(Tratto da “Love Yourz”, contenuta in “2014: Forest Hills Drive”)
“Hard to move on when you always regret one”
“Difficile andare avanti quando hai sempre un rammarico”
(Tratto da “All I Want Is You”, contenuta nell’album di Miguel “All I Want Is You”)
“Thank you mama, dry your eyes, there ain’t no reason to cry
You made a genius and I, ain’t gon’ take it for granted
I ain’t gon’ settle for lesser, I ain’t gon’ take what they handed
Nah, I’m gon’ take what they owe me
And show you that I can fly”
“Grazie mamma, asciugati le lacrime, non c’è motivo di piangere
Hai creato un genio e io non lo darò per scontato
Non mi accontenterò del minimo, non prenderò gli scarti degli altri
Nah, mi prenderò ciò che mi spetta
E ti farò vedere che posso volare”
(Tratto da “‘03 Adolescence”, contenuta in “2014: Forest Hills Drive”)
Luca Casiraghi