Gaming Doppia A: WATCH_DOGS
Non hai problemi a comprare Call Of Duty o FIFA ogni anno? Giocare a Battlefront II ti ha dato un “Senso Di Orgoglio E Realizzazione” (cit. EA)? Secondo te la PS4 è la macchina da videogiochi più potente del mondo? Ok, se hai risposto sì ad almeno una di queste domande, chiudi cortesemente questa pagina e sparisci. Seriamente.
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Ok, per quelli che sono rimasti vi presento “Gaming Doppia A”, la rubrica del giornalino che parla di giochi originali ma sottovalutati o oscurati per diversi motivi, da “E’ Uscito Il Nuovo FIFA” a “Questo Youtuber Dice Che Fa Schifo Quindi Fa Schifo Anche Se Non L’Ho Ancora Provato LOLOLOLOL”. Di solito i giochi di cui parlo saranno tradotti in italiano, ma onestamente la gran parte delle traduzioni italiane nei giochi fanno onestamente c****e. Oh, e quasi tutti i giochi saranno su PC. Inutile introdurre Steam, se avete letto l’articolo di Cosentino sugli indie.
In questo articolo parlerò di un solo gioco di qualità mediocre, solo perché non avevo in piano di fare una rubrica e avevo la recensione pronta visto che era gratuito per un paio di giorni. Ma probabilmente dei fatti miei non ve ne frega niente, quindi iniziamo: in questo articolo introduco Watch_Dogs. Ve lo ricordate? 2014? Ubisoft? No? Ci ho provato…
E3 2012. Ubisoft presenta un gioco che considera “rivoluzionario”: un protagonista cupo, una grande città e un arsenale di hack differenti. Il pubblico era tutto “WOOHOOOOOOO!”.
2014: Ubisoft rilascia quell’attesissimo gioco, ma non tutti sono felici del prodotto finale… le stesse persone ora erano tutte “BOOOOOHOOOOOO!”. Vabbè, almeno non fa tanto schifo quanto Assassin’s Creed Unity.
Watch_Dogs è un gioco a mondo aperto “alla Grand Theft Auto” dove il giocatore, controllando il protagonista Aiden Pearce, è in grado di esplorare una ricostruzione di Chicago nella quale può utilizzare armi e, soprattutto, hackerare ogni cosa… o quasi, grazie alla “Rete ctOS”.
Ma andiamo con ordine. Partiamo dalla storia del gioco. Essenzialmente, la storia di Watch_Dogs è la storia di Aiden Pearce: un hacker che, in cerca di vendetta per l’omicidio di sua nipote, diventa un giustiziere e utilizza le sue abilità “per rivelare, proteggere e, se necessario, per punire”. La storia si divide inoltre in due parti principali: gli scontri contro la mala di Chicago, dalla mafia locale a una banda criminale, e il soccorso della sorella di Aiden, rapita dal suo ex-mentore Damien, che cerca di controllare l’intero ctOS.
La storia è decente, ma decisamente più debole rispetto a giochi simili. Il vero punto di forza di questo gioco è l’hacking: il giocatore può selezionare un bersaglio elettronico, come una telecamera, e controllarlo. Diventa quindi possibile eliminare dei nemici restando sempre nascosto, sfruttando le telecamere per trovare diverse trappole, come dei pannelli esplosivi o delle distrazioni. Tutto questo fa sembrare il gioco una passeggiata, ma ovviamente c’è il trucco: l’hacking non è immediatamente disponibile al suo massimo potenziale: le diverse abilità vengono sbloccate con un cosiddetto “Albero Delle Abilità”, con diverse abilità sbloccabili con i punti abilità ottenuti completando le missioni nel gioco. La selezione delle abilità è a scelta del giocatore, che potrebbe utilizzare i propri punti abilità per sbloccare diverse opzioni di hacking (disattivare elicotteri, creare blackout, ecc.) oppure per potenziare le proprie armi. All’inizio è possibile utilizzare l’hacking solo nel quartiere Parker Square, dove il giocatore comincia l’avventura. Per sbloccare l’accesso agli altri quartieri è necessario visitare i diversi Centri Di Controllo ctOS: edifici pieni di guardie armate che proteggono la console di connessione, dalla quale è possibile sbloccare l’accesso alla rete del quartiere. Sbloccato un quartiere, è possibile sbloccare anche delle antenne ctOS, sparse per tutta la città. Le antenne creano così sulla mappa punti di teletrasporto, luoghi di oggetti sbloccabili e, soprattutto, indizi per le indagini secondarie. Dalla caccia a un serial killer, allo scioglimento di una rete di traffico di umani, le indagini consistono nel trovare diversi indizi, per poi sbloccare una missione finale che alza di molto la reputazione.
Esatto! In questo gioco è presente un sistema di reputazione: uccidere civili farà crollare la propria reputazione, e i civili potranno chiamare la polizia anche senza aver commesso nessun crimine. Al contrario, una reputazione alta renderà le chiamate alla polizia molto più infrequenti, rendendo tutto molto più semplice. Nel gioco sono inoltre presenti diverse missioni secondarie: dall’assaltare un covo criminale al distruggere un convoglio automobilistico. Il tutto fa guadagnare esperienza, che serve per potenziare le proprie abilità.
Passando agli aspetti negativi però, il fattore rigiocabilità è praticamente inesistente in questo gioco: le poche modalità online presenti sono quasi del tutto vuote e fatte male, oltre al fatto che i pochi giocatori che ci giocano usano spesso programmi esterni per restare invincibili e cose simili. A peggiorare la situazione, non è possibile rigiocare nessuna delle missioni: il gioco, quando completato al 100%, resta quindi vuoto. Ricordate inoltre quando ho menzionato che la maggior parte del pubblico era rimasta delusa? Beh, il motivo è semplice: la grafica. Il gioco è, in campo grafico, spettacolare per un gioco a mondo aperto nel 2014, quindi perchè la grafica è cosi odiata? Semplice: perchè sarebbe stato possibile fare di più. La demo mostrata all’E3 2012, due anni prima del rilascio, aveva una grafica dieci volte superiore al prodotto finale, con animazioni realistiche del vento e un’ottima illuminazione degli ambienti: il tutto è stato rimosso per fare in modo che il gioco non sembrasse uno schifo su console. Occasione sprecata.
Torniamo ai positivi: un’altra cosa buona sono i cosiddetti “Trip Digitali”, ovvero diversi minigiochi dove è possibile… volare tra dei fiori con lo schermo impazzito oppure diventare un ragno robotico gigante che distrugge la città…? Beh, decisamente non è qualcosa che si vede in tutti i giochi di questi tempi.
Per concludere, le meccaniche dell’hacking sono decisamente originali, e questo gioco merita di essere preso in considerazione per aver provato a essere leggermente diverso da giochi come GTA o Saints Row. La mancanza di rigiocabilità rende però il gioco molto noioso, considerando che molte missioni, sia della storia che secondarie, possono rivelarsi frustranti.
Oh giusto, c’è anche Watch_Dogs 2, ma l’unica differenza è che si ambienta a San Francisco e il protagonista è un ventenne a caso che hackera per un qualche motivo. Vabbè, la trama di quel gioco fa abbastanza schifo.
Non ho più in mente nulla da dire quindi, nel dubbio…
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Mattia Manganini