ESCAPE ROOM. Fuggi dalle dipendenze!
Fuggire dalla dipendenza dal gioco d’azzardo con un gioco di ruolo. Dal 18 al 23 marzo, gli studenti Mattia Crippa, Tommaso Lazzarin, Andrea Motta, Federico Brambilla, Antonio Filoni e Manuel Varisco della 3^C insieme a Huaman Yin Crife Enciso e Alessandro Torbinio della 3^A hanno allestito in un’aula dell’IIS Einstein e fatto svolgere a tutti gli studenti delle classi seconde un esperimento sociale chiamato Escape Room, valido anche come percorso di alternanza scuola-lavoro. Al termine dell’intensa settimana di attività, abbiamo intervistato alcuni dei curatori del progetto, Mattia Crippa e Alessandro Torbinio.
Come è nata l’idea di realizzare un’Escape Room?
Il tutto è nato da un presentazione che la prof.ssa Cristina Toselli ha fatto alle classi terze. Ci ha proposto di svolgere 40 ore di alternanza scuola-lavoro con un progetto sulle ludopatie e il gioco d’azzardo in collaborazione con l’associazione Spazio Giovani di Monza. Il progetto ci è stato presentato al Liberthub di Monza, che è un centro giovani dove abbiamo svolto la maggior parte delle nostre lezioni preparatorie, seguiti dal nostro tutor esterno Iacopo Maffi.
In ogni incontro abbiamo effettuato diversi esercizi di gruppo, anche molto strani.
Ad esempio, il primo giorno ci siamo divisi in due gruppi; in un gruppo parlavano normalmente, mentre nell’altro si poteva comunicare solo tramite il linguaggio del corpo.
Il progetto è stato curato dalla prof.ssa Giovanna Bonfà nell’ambito delle attività sulla Legalità-Alternanza scuola-lavoro, e siamo stati seguiti dalla nostra tutor prof.ssa Anna Paradiso.
Voi siete soddisfatti del lavoro che avete svolto?
Sì, noi personalmente lo siamo, perché abbiamo svolto parecchie esercitazioni e ci siamo impegnati molto per la creazione di questo progetto. Durante l’ultima lezione, ci hanno proposto tre diverse attività: l’Escape Room, incentrato sul contrasto delle ludopatie, una sul cyber bullismo e un’ultima riguardante le droghe.
Abbiamo scelto questo progetto perché era un modo divertente per presentare ai ragazzi la tematica; non volevamo che potesse venir vista come la solita ramanzina contro la ludopatia o la droga o il cyberbullismo. Abbiamo svolto l’Escape Room anche se quando ce l’hanno presentata ci hanno mostrato tutti i problemi insiti nell’organizzazione di un evento simile. Bisognava gestire l’orario in cui le classi avrebbero partecipato, gli spazi, i tempi, il modo per trasportare gli oggetti e altri problemi.
Qual è il fine per cui è stato organizzato questo esperimento?
Il fine di questi esperimenti è essenzialmente promuovere il benessere per la salute umana e andare contro le dipendenze legali e illegali. Ovviamente una dipendenza, anche se legale, può causare problemi sia in un contesto familiare che in un ambiente sociale e scolastico.
Comunque l’Escape Room riesce a sensibilizzare soprattutto sul gioco d’azzardo ed è stato scelto questo tema perché la percentuale di minorenni che gioca d’azzardo, ad esempio schedine, poker e black jack, è aumentata esponenzialmente in questi anni.
Questo esperimento è stato svolto solo da studenti?
Non solo, anche docenti come il prof Domenico Barbieri, la Vicepreside e la Preside hanno partecipato. La Preside, alla fine dell’esperimento, si è congratulata con noi per il lavoro svolto e ha detto inoltre che a breve si organizzerà per ripeterlo anche l’anno prossimo…
Abbiamo poi colto al volo, all’uscita dall’Escape Room, un gruppetto di studenti della 2^M, Matilda Appiani, Giada Campagna, Eni Aleksi, Raoul Celedi, Alessandro Cavalletta e Alessandro Caruso. Ecco il loro parere sull’esperienza….
Ci è piaciuto soprattutto l’argomento, non era un argomento comune. L’Escape Room ha richiesto poi il nostro impegno, obbligandoci a concentrarci e capire delle cose nuove.
Abbiamo scoperto fondamentalmente che la quantità di denaro che viene impiegata nel gioco d’azzardo è molto maggiore rispetto alla possibilità di vincita. Perciò a molte persone converrebbe svolgere questo esperimento per conoscere le possibilità di vincita e per capire quanto denaro stiano sprecando.
Augurandoci che l’Escape Room possa essere riproposta anche in futuro, ci uniamo agli organizzatori e invitiamo tutti a fuggire dalla trappola di ogni forma di dipendenza!
Andrea Monachello, Mario Grasso