Einstein: NUOVE MOLECOLE E DOVE TROVARLE
Oggi abbiamo scritto un altro verso del libro della nostra storia, ci credete?
Mattia Bighi, un comune ragazzo di 17 anni, iscritto nella 3H indirizzo Biotecnologie Sanitarie, uno studente qualsiasi con la passione della chimica, ha scoperto una nuova molecola che ha chiamato 1-B/c: secondo voi è possibile?
Oggi siamo con lui per scoprire come ha fatto. Se davvero avete la passione per la conoscenza, questa intervista sarà pane per i vostri denti.
Quando e come hai avuto l’idea di creare una nuova molecola?
Tutto ebbe inizio nell’anno scolastico 2016/2017. Io e un mio amico ci divertivamo a disegnare strutture molecolari, così un giorno decidemmo di inventarne una nostra.
Non avevamo l’intenzione di scoprire qualcosa, anzi volevamo solo divertirci a disegnare strutture molecolari. Dopo vari tentativi, capimmo che per noi sarebbe stato del tutto improbabile, date le nostre capacità di allora in materia, così decidemmo di accantonare l’idea.
Hai proseguito gli studi per approfondire la materia ed esser sicuro di avere le giuste conoscenze per il progetto?
Sì, infatti dopo aver iniziato l’anno scolastico 2017/2018, capii che la chimica era la mia materia, e che le mie conoscenze su di essa erano migliorate, così decisi di riprovare. Mi misi a studiare chimica per conto mio, basandomi solo sull’interesse sconfinato che ho per la materia. Iniziai così ad approfondire un saggio di chimica organica pubblicato dall’università “La sapienza” di Roma, dove è possibile trovare uno dei migliori dipartimenti di chimica al mondo.
Inoltre, andai sul sito del Ministero della salute, dove vidi quali erano tutte le sostanze illegali in italia, le scrissi su dei fogli, che tutt’ora conservo insieme ad altri appunti, in un portalistini.
Hai continuato a studiare per conto tuo o hai deciso di provare a coinvolgere altre persone?
In uno dei giorni seguenti uscii da scuola e mi diressi alla fermata dell’autobus. L’attesa era di un’ora. Mi sedetti e mi misi a fissare nel vuoto e, ad un tratto, l’illuminazione: di colpo ero sicuro di aver capito come inventare una molecola semplice ed elegante e in modo da poterla facilmente sintetizzare. Poi, un’altra illuminazione… chiamai un mio amico, e gli chiesi se gli sarebbe piaciuto entrare a far parte del progetto. Lui mi rispose di sì (Federico Palaia, nell’anno scolastico 2018/2019 in 4^M).
Quando tornai a casa, mi misi a disegnare la struttura e ne mandai una foto a Federico. Ci piacque. Ai nostri occhi pareva perfetta, eravamo veramente molto contenti! La contentezza sarebbe però svanita un paio di giorni dopo: scoprimmo che avevamo attaccato una catena di carbonio nel posto sbagliato. Rimediammo subito all’errore, e costruimmo una struttura corretta.
Come si è evoluto il progetto?
Nei giorni successivi, feci delle ricerche e chiesi a dei professori quali composti sarebbero stati utili alla sintesi. Quando ottenemmo tutte le informazioni che ci servivano, iniziammo a svolgere dei calcoli e, alla fine, sapevamo come sintetizzarla. Ne parlai poi con il professor Cosentino, che ci disse di scrivere una scheda tecnica della molecola che avrebbe mandato a un professore dell’Università Bicocca di Milano, che a breve sarebbe venuto all’Einstein per tenere una conferenza, molto interessante, sull’ingegneria inversa della vita e le biotecnologie. Inutile dire che a quella conferenza io e Federico eravamo presenti in prima fila.
Proprio in quella occasione conoscemmo il professor Luca De Gioia, a cui mostrammo il progetto. Ci disse che gli piaceva e ci diede anche qualche consiglio. In quel momento ci sentimmo straripare dall’entusiasmo, specialmente quando il professor De Gioia ci invitò in Bicocca per vedere i laboratori e farci conoscere un importante professore di chimica organica: il professor Francesco Peri. Così saltammo un giorno di scuola per andare in università, dove conoscemmo il professor Peri che apprezzò il nostro progetto e ci fece anche conoscere il suo team di ricerca. L’esperienza in Bicocca fu molto importante per noi, perché, secondo il loro team di ricerca, la nostra molecola potrebbe essere sperimentata in futuro come farmaco contro l’alzheimer. Questo è uno dei motivi per cui speriamo di avere la possibilità di avviare la sintesi, per poi passare alla fase della sperimentazione su cellule, piante, funghi e i topi da laboratorio BALB/c (da cui trae ispirazione il nome della molecola 1-B/c, n.d.r.).
Avete ripreso il vostro progetto durante l’orario scolastico con i vostri professori? E quali sono le aspettative per il futuro?
Dopo qualche giorno chiedemmo alla Preside e ai professori se sarebbe stato possibile per noi sintetizzare la molecola a scuola. Il professor D’Ambrosio ci disse che forse sarebbe stato possibile poter iniziare il progetto l’anno successivo.
A questa storia, che è solo l’inizio di quella che siamo convinti sarà una grande avventura, va aggiunto un nuovo capitolo: soltanto qualche giorno fa ci siamo resi conto che gli stadi intermedi della nostra molecola non esistono. Nuova illuminazione: abbiamo capito, quindi, di aver inventato non una, ma ben tre molecole. Tuttora io e Federico stiamo lavorando alla sintesi di una quarta molecola, nata da un’idea che ci è venuta in seguito alla visita alla Bicocca.
Non ci resta che augurare a Mattia di continuare a sviluppare le sue idee e il suo talento!
Intervista a cura di Andrea Monachello, Mattia Guzzi, Mattia Nava