COME UN GRANCHIO, con gli occhi volti sia avanti che indietro. (Quasi) poesia per il nuovo anno, di Manuel Coletti
Un altro anno è passato
È stato chiuso, impacchettato e spedito
All’ebrezza dell’eterno,
Ed è lecito sempre guardarsi indietro con gli occhi lucidi e tremolanti
Come quelli di un novantenne che sente la mano del proprio nipote avvicinarsi alla pelle rugosa e secca delle sue. Ci si guarda indietro avendo il costante rimorso che tutto ciò che è stato non sia più risolvibile e si arriva a maturare l’idea che, comunque sia andata, alla fine si è svolto tutto per il meglio.Mentendo a se stessi, mano a mano che il ticchettio dell’orologio fa avvicinare quelle grosse lancette piene di polvere alla mezzanotte, sembra quasi che tutti i problemi stiano svanendo…
È la mente umana che non è predisposta ad accettare l’eterno rimorso e che trova nel nuovo anno una luce speranzosa che illumina il futuro di ogni uomo perché, seguendo quella luce, qualunque strada poi si scelga, si otterranno sempre dei percorsi di vita…
Ma si può fare tutto ciò solo camminando come i granchi, avendo un occhio sempre rivolto all’indietro e uno sempre rivolto al futuro, il primo molto malinconico e saggio, il secondo molto intraprendente e curioso nel cercare nuove esperienze…
Comunque sia andato quest’anno, ci saranno altre emozioni che ognuno di noi saprà assaporare con la puntigliosità che solo un critico culinario può avere.
I sapori della vita sono infiniti, ma ognuno ha delle preferenze e ha dei piatti preferiti che vorrebbe riassaporare anche se sa che riassaporare gli stessi sapori e lo stesso clima è impossibile.
A questi sognatori che sognano sapori, odori e profumi in un mondo sempre più vuoto, grigio e insipido, auguro che ci sia l’occasione e il modo per far sì che tutto ciò riaccada, a tutti questi sognatori dico semplicemente buona fortuna, e che il vento carismatico della vita possa sempre toccare il vostro cuore, in qualsiasi momento e in qualsiasi occasione… buon anno sognatori!