APRIRSI ALLA VITA OGNI GIORNO, un racconto di Michele Santospirito
Se fosse possibile paragonare la giornata di uno studente a quella di un fiore, come sarebbe? Quali le sensazioni, i ritmi, i frutti? Tra sogno e realtà, la giornata di uno studente capace di accordare la propria anima con quella della natura.
Quando apri gli occhi sei confuso, ma dopo qualche istante ricordi tutto quello che ti aspetta durante la giornata. Una giornata che si potrebbe definire normale, ma che nel profondo sai non essere tale. Fuori piove, i vetri sono costellati da goccioline, al di là di essi si intravede un cielo grigio e si percepisce un senso di solitudine e un bisogno di affetto. La mente inizia a svegliarsi, anche se con calma.
Immagini un fiore in un prato, ancora chiuso e bagnato di rugiada; è ancora rigido per il freddo, ma la luce inizia a illuminarlo, e con lui tutto il paesaggio. I petali del fiore iniziano timidamente ad aprirsi e a mostrarsi alla luce.
La mattina si svolge lenta, a scuola i tuoi compagni sono stranamente attivi, molto più di te… la terapia però funziona: inizia la giornata. Le ore si susseguono e con il tempo la tua mente cambia, si ragiona meglio e ci si sente più vivi. Ed è ora il tuo tempo, quando il fiore è aperto e colorato. Ora si mostra al mondo per quello che è. Ogni cosa che fai arricchisce e colora i petali. Non bisogna trascurarsi, ma bisogna vivere, lasciando un segno.
Corrono le ore pomeridiane tra compiti e svago, ci si riposa dalla mattinata, a volte fin troppo. Ora però non c’è spazio per le preoccupazioni, ci si sente più ribelli.
Ma il tempo accelera, il cielo diventa più buio e la casa diventa il tuo caldo rifugio e, ora che sei con la tua famiglia, diventa tutto ciò di cui necessiti.
Ed è proprio quando la giornata finisce che il frutto emerge: ora è il tempo di pensare. Tutto ciò che hai fatto oggi sarà una base da cui ripartire domani. Ogni nostra esperienza sarà un seme, il seme resterà nel tempo, e da esso si ripartirà. Anzi… ripartiremo.
Michele Santospirito