ALLIE, un racconto di viaggio…
Ah, finalmente ce l’ho fatta! Dopo vari tentativi non mi sono catapultato in un pianeta solo di ghiaccio o con mille vulcani, è un passo avanti!!
La maestra ha detto che schiacciando le coordinate 368140238694281954718244029146 della mappa celestiale sarei arrivato qui. Finalmente ce l’ho fatta.
Mi do un occhiata in giro: è tutto così luminoso, non mi aspettavo di trovare in questo pianeta cose molto simili a casa. Ci sono le navicelle a 4 ruote, i marciapiedi e persino le grandi e alte torri in cui vivere. Fantastico!
Ho abbastanza fame, 10.000 anni temporali per arrivare su questo pianeta è tanto! Mi dirigo in uno strano negozio, ha un’insegna rossa e gialla e c’è scritto qualcosa, ma la loro lingua a me è ancora nuova, mi pento di non averla studiata prima, a scuola… ma ormai è tardi. Entro e faccio segno a quella creatura alla cassa di darmi quel disegno che c’è sul tabellone. Cerco un tavolino e mi siedo.
Ora arriva la creatura con una strana lastra nera con al di sopra il mio cibo: è davvero insolito questo alimento, è come se fossero più pezzi uno sopra l’altro, GENIALE! Oltre a quello strano castello di cibo, mi ha portato delle strisce gialle da intingere in una bizzarra salsa. È tutto abbastanza buono, soprattutto per gli standard che riponevo in loro.
Ho finito di mangiare e ora voglio visitare un po’ la città. Esco dalla porta, ma mi accorgo che quelle creature che prima erano alla cassa mi inseguono fuori dal negozio urlando qualcosa nella loro incomprensibile lingua, non sembrano contenti, così io cerco di correre via da loro. Magari mi vogliono fare del male o praticare qualche loro usanza, non sempre ascoltavo a lezione di culture planetarie…
Sono riuscito a seminarli, per fortuna, vorrei tornare a casa sano e salvo nelle prossime ore!
Correndo così veloce non mi sono accorto di dove sono finito: CHE POSTO STRANO! È tutto così verde, il verde dove poggio i piedi è così morbido, è un posto meraviglioso. Ogni tanto vedo arrivare le creature di questo pianeta con degli strani esseri vicini a quattro zampe, mi ricordano la mia Zaffira. Mi manca. Ma tanto fra 10.000 anni la rivedrò.
Ho passato tutto il pomeriggio sdraiato su questo soffice pavimento verde, ho visto la luce spostarsi e sbattere sulle torri. Ora per me è tempo di tornare a casa.
Devo solo andare nella zona centrale della città, lì c’è più energia magnetica. Mi alzo, saluto il pavimento verde e mi dirigo dove la luce sta illuminando le torri, quella è sicuramente la strada per il centro. Passo molte vie e rischio di essere schiacciato dalle navicelle una decina di volte. Le strade sono carine, ci sono molti negozi che vendono oggetti, stracci da mettere, ghiaccio colorato, robe luccicanti da indossare, DEVO DIRE… MOLTO STRANO.
Cammino per tanto tempo, in verità non so quanto ci abbia messo, sono ancora frastornato dal cambio di anni temporali. Quando tornerò a casa nessuno si accorgerà quanto io sia stato via… questo è un bene. A volte penso a quanti posti io abbia ancora da visitare: l’universo è un posto grandissimo.
Ecco, intravedo la piazza dietro ad una torre. Quello di oggi è solo il mio primo viaggio e devo dire che tutto sommato la terra non è poi così male.
Adele Colombo