Ridare Memoria a chi non ne ha più: una Pietra d’inciampo a ricordo di Giulio Besana
Nella giornata del 27 gennaio 2025, in occasione del Giorno della Memoria, per la prima volta è stata posata a Cavenago di Brianza una Pietra d’inciampo. Il sanpietrino di ottone, posizionato in Via Rasini, è dedicato alla memoria del militare internato Giulio Besana, deceduto in prigionia a Linz il 25 aprile del 1945.

1935, il militare Giulio Besana mentre presta servizio in Abissinia, in Africa Orientale
Il lavoro di ricerca documentaria, svolto da Lorenzo Roncaglia, studente del Liceo Artistico Albert Einstein di Vimercate, ha avuto inizio a partire dal luglio del 2023, divenendo più corposo quando, nel settembre successivo, grazie ai membri della giunta comunale Giacomo Biffi e Davide Usai – che oggi ricoprono rispettivamente le cariche di Sindaco e Vicesindaco del comune di Cavenago di Brianza – e al presidente della sezione locale dell’ANPI, Celestino Longoni, è stato possibile consultare gli atti presenti nell’Ufficio anagrafe del comune di Cavenago e le pratiche depositate nel rispettivo archivio storico. La ricerca è proseguita con la consultazione della documentazione militare reperita presso l’Archivio di Stato di Milano e le dichiarazioni pervenute alla famiglia nel 1956 dal Ministero degli Affari Esteri.
La giunta comunale, insieme all’ANPI, si è attivata per il posizionamento della Pietra già dal settembre del 2023.
Attraverso l’attento lavoro di ricerca archivistica è stato possibile ricostruire l’intera vicenda di prigionia del Besana, del quale si avevano poche e frammentarie informazioni.
Giulio Besana nasce a Cavenago di Brianza in via Parini al numero civico 4 da Pierina Mauri e Battista Besana il 21 ottobre 1913. Nel novembre del 1940 è richiamato in guerra presso il 166° Autoreparto Pesante, con il quale opera prima sul fronte Balcanico e, probabilmente dal gennaio del 1943, in Grecia, dove viene fatto prigioniero dalle Forze Armate tedesche l’8 settembre successivo, in seguito all’armistizio. Rifiutando l’arruolamento nell’esercito tedesco prima e l’adesione alla Repubblica Sociale Italiana poi, Besana di fatto prende parte alla resistenza non armata e viene deportato in Austria, nel distretto militare di Vienna, dove è internato nello Stammlager 398 di Pupping con il numero di matricola 2388. Aggregato al campo sussidiario 22 presso Linz, Giulio trova la morte nella città austriaca il 25 aprile del 1945 intorno alle ore 13:00, quando un bombardamento aereo colpisce la Herz Jesu Kirche (Chiesa del Cuor di Gesù) dove il malcapitato, insieme ad altre 29 persone, aveva cercato rifugio. La morte di Giulio Besana è stata denunciata dal compagno di prigionia Giuseppe Vittorio Casati, al momento del suo rimpatrio in Italia.
Oggi il militare resistente Besana riposa nel Cimitero Militare Italiano di Mauthausen.

Pietra d’Inciampo alla memoria di Giulio Besana
“Perché resti vivo il nostro sacrificio”, Luigi Roso, I.M.I.
Lorenzo Roncaglia