L’infinita passione di GILLES VILLENEUVE
Passione, amore, emozione, gioia, euforia, entusiasmo, paura, dolore, rabbia e sofferenza.
Tutte queste emozioni, lette così una dopo l’altra, potrebbero non significare molto, ma c’è una spiegazione a tutto ciò. Io conosco solo una cosa capace di attivare in contemporanea tutte queste emozioni in migliaia di persone: la Ferrari, iconico marchio italiano fondato dal grandissimo Enzo Ferrari che dal nulla è riuscito a costruire e a portare nel mondo delle corse un qualcosa di straordinario. Mi piacerebbe stare qui a raccontare tutta la storia, dalla nascita della Ferrari fino ai giorni nostri, ma oggi non siamo qui per parlare di questo, oggi incontreremo invece uno degli eroi sfortunati che hanno reso grande questa epopea, e lo faremo grazie a un libro: Gilles Villeneuve.
“Gilles Villeneuve” è un libro che fa parte della collana “I Grandi dello Sport” e che racconta la vita di Gilles Villeneuve, un pilota amatissimo dal pubblico della Formula Uno e soprattutto amatissimo dai suoi tifosi Ferrari.
Gilles era un ragazzo canadese che sin da piccolissimo aveva una forte passione per le macchine. Come tutti i piloti, l’approdo in F1 non è immediato, ma prima si deve correre e dimostrare il proprio talento in categorie minori. La sua prima esperienza da professionista avvenne nel 1973, dove riuscì a portarsi a casa una bella somma di denaro vincendo con le motoslitte. Da qui passa alla Formula Ford, poi alla Formula Atlantic, dove vinse il campionato, e poi ci fu una svolta nel momento in cui Gilles incontrò Chris Amon, un pilota e collaudatore di Enzo Ferrari. Grazie ad Amon, le grandi abilità di Gilles iniziarono a essere notate da sempre più persone del settore, finché un giorno, nel 1977, arrivò il suo debutto in F1 con la McLaren e successivamente venne ingaggiato dal team del Cavallino Rampante dopo l’addio di Niki Lauda. Inizialmente si aveva qualche dubbio su questo giovane ragazzo ma, col passare del tempo, Gilles in Ferrari divenne sempre più amato perché era uno di quei piloti che trasmetteva ai tifosi tutta la passione che lui stesso provava. Non importava se distruggeva spesso le vetture quando gareggiava, perché aveva quel qualcosa in più rispetto ad altri piloti che lo portava a provare manovre che rendevano tutto più emozionante, anche se talvolta le sue stesse azioni lo facevano uscire di pista e danneggiare la macchina. Proprio per questo motivo era soprannominato “L’aviatore”.
Gilles, oltre a distruggere vetture, era anche in grado di portare a casa dei risultati, anche se non molti perché purtroppo non è mai riuscito a conquistare un mondiale. Nei suoi 68 gran premi disputati è riuscito a ottenere 6 vittorie, 2 pole position, 13 podi, 8 giri veloci e un totale di 107 punti.
Questi risultati sono tuttora fermi a causa di un incidente avvenuto l’8 maggio del 1982. Era il giorno in cui nel circuito di Zolder, in Belgio, si stavano disputando le qualifiche che, come per ogni gran premio, avrebbero determinato la griglia di partenza per la gara del giorno seguente. Ma nel corso della qualifica i tifosi, i piloti e tutto il mondo della Formula 1 si fermarono completamente davanti ad un episodio orribile: questo sport può trasmettere tantissime emozioni positive però, specialmente nei tempi passati, il pericolo era presente in ogni singolo metro del tracciato e questo i piloti lo sapevano bene. Villeneuve in quel momento era in pista a una velocità di circa 260 km/h quando colpì la ruota posteriore di uno dei suoi avversari. La velocità della sua monoposto e l’impatto con la ruota hanno fatto sì che la macchina si alzasse verso l’alto impennandosi e ribaltandosi. Da qui l’inizio della fine. Il corpo di Gilles venne sbalzato fuori dalla vettura e finì a sbattere contro uno dei paletti delle protezioni. Il povero pilota Ferrari, ancora in vita ma non cosciente, venne soccorso e portato in ospedale dove però il giorno seguente, il 9 maggio, fu dichiarata la sua morte.
Questo è un brevissimo riassunto della sua vita e credo che possa piacere a qualsiasi persona che si sta affacciando a questo magnifico mondo e a qualsiasi appassionato di questo sport, non necessariamente un ferrarista ma anche tifoso di altre scuderie. Il libro è del 1982 ma si può trovare tranquillamente usato e fidatevi che se siete anche un minimo interessati all’argomento vale davvero la pena concedergli una lettura, perché Gilles è stato un pilota fondamentale per la storia della F1 e della Ferrari e ad oggi è ancora ammirato dagli appassionati, è l’idolo di molti di loro e merita di essere ricordato nel migliore dei modi.
Concludo con una citazione del grandissimo Enzo Ferrari.
“Gilles Villeneuve: sì, c’è chi lo ha definito Aviatore e chi lo valutava svitato. Il giorno che lo assunsi, prelevandolo dalle motoslitte, si sollevò un plebiscito di critiche e quando l’ho paragonato a Nuvolari ho trovato chi mi ha rimbeccato.
Gilles? Con la sua generosità, con il suo ardimento, con la sua capacità distruttiva che aveva nel pilotare le macchine macinando semiassi, cambi di velocità, frizioni, freni ci insegnava cosa bisognava fare perché un pilota potesse difendersi in un momento imprevedibile, in uno stato di necessità.
È stato un campione di combattività e ha regalato, ha aggiunto tanta notorietà alla Ferrari. Io gli volevo bene.”
Aurora Balconi