PEARL. La star del male
La storia
Diventare una ballerina ed essere una star mondiale: ecco qual è il sogno di Pearl, una giovane donna americana di origini tedesche. Mentre il marito si trova in Europa per dare il suo contributo durante la Prima guerra mondiale, Pearl vive rinchiusa nella fattoria di famiglia in Texas assieme a sua madre, donna rigida e conservatrice dei valori cristiani, e a suo padre, uomo tetraplegico di cui la giovane è costretta a prendersi cura.
Questo stile di vita non gioverà affatto alla salute mentale della giovane donna, la quale presenta sintomi di uno squilibrio mentale e una passione perversa nell’uccidere animali.
Pearl si rende conto di quale sia il suo vero sogno dopo aver visto una pellicola su delle giovani ballerine al cinema della città. Da quel momento farà di tutto pur di diventare la più grande star che il mondo abbia conosciuto: né i divieti della madre, né il padre bisognoso del suo aiuto la potrebbero fermare. Ma sarà la sua stessa ambizione nel realizzare il suo sogno a causare un peggioramento nella sua psiche mentale, arrivando a farle commettere atti disumani… Se prima le sue vittime erano solo gli animali della sua fattoria, d’ora in poi lo sarà chiunque osi intralciare il suo sogno.
La cinematografia
“Pearl” è un film diretto da Ti West che vede come attrice principale Mia Goth, la quale già nel prequel: “X: A Sexy Horror Story” interpreta Pearl e allo stesso tempo Maxine, protagonista di “X”.
Il film è stato girato in epoca covid in Nuova Zelanda, dove le restrizioni erano minori rispetto al resto del mondo e per certi versi trova un punto in comune con l’ambientazione del film, quella della pandemia da influenza spagnola, avvenuta nei primi decenni del Novecento.
Ti West e Mia Goth stanno attualmente lavorando sul sequel di “X”, del quale ancora non sappiamo la trama, ma rivedremo di sicuro Maxine (protagonista di “X”) che, come Pearl, ha come sogno quello di diventare una star conosciuta da tutto il mondo.
La nascita di questo film è stata accidentale: osservando Mia Goth nell’interpretazione di Pearl durante le riprese di “X”, il regista si è reso conto che da quello poteva realizzare un ulteriore film.
Di solito i film horror hanno un’estetica cupa e dai colori spenti, diversamente,Ti West ha adottato la tecnica del technicolor, riuscendo, inoltre, ad omaggiare celebri film dell’età d’oro di Hollywood come “Il mago di Oz” (1939) e “Mary poppins” (1964).
La scelta contrastante dei colori brillanti affiancati ad una trama così macabra ha reso l’opera unica nel suo genere, distinguendosi dal solito concetto di horror che abbiamo tutti in testa.
Elena Masapollo