QUATTRO QUARTI. Poesie di una studentessa
I Quattro Quarti sono un metro musicale regolare, simmetrico, rotondo. Rappresentano l’aspirazione a un equilibrio che la realtà mette invece continuamente in crisi. I Quattro Quarti scandiscono così il ritmo di un’anima pura che suo malgrado si scontra con “chi al posto di fare del bene / Fa male e nient’altro”, il palpitare di certi pensieri che “rimbombano nelle membra”, punteggiano “una musica ardente / Dove i cuori forti battono / E le parole tacciono”. Così, con il loro andamento, accompagnano il cammino di “un’anima rotta / Ma che spera ancora / Perché sa / che l’amore esiste”.
Ogni tanto mi sento in un universo parallelo
Vorrei scegliere cosa svelo e a chi lo svelo
Far capire quali sono le cose speciali
A chi sembra le veda tutte uguali
Vorrei ogni tanto qualcosa di diverso
Altre volte avere cose uguali al resto
Vorrei tornare a casa alle venti
Far capire quali sono i miei stenti
Fare cose già fatte
Rimontare cose disfatte
Vorrei stare tutto il giorno in cucina
Mangiare cose mai viste prima
Vorrei ascoltare la musica a letto
Vorrei guardare le stelle dal tetto
Vorrei più cose che gridino amore
Vorrei più cose fatte col cuore
Gettare via l’odio
Respirare al mare lo iodio
Guadagnare ciò che desidero
Riprovare ancora quel brivido
Che dentro ti prende
Dentro la pelle
Se vuoi qualcosa tira fuori l’anima
Altrimenti chi ha i soldi prevarica
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Sono un’anima rotta
Che si è rotta tanto
Di chi al posto di fare del bene
Fa male e nient’altro
Sono un’anima rotta
Ma che spera ancora
Perché sa
che l’amore esiste
Ferita, guarita
Una lama, una miccia
Che strizza, che infilza
L’ho presa, sto zitta
Il dolore provato
L’ho in mente stampato
Inciso, tatuato
Aguzzino, tormentato
Pensi e ripensi
Passi, troppo lenti
Ti muovi, ormai stenti
Emozioni e sentimenti
Continui, cammini
Sospiri, ti incrini
Riprendi e ricominci
Corri, poi vinci
Certi pensieri rimbombano nelle membra
Molto più di ciò che sembra
Ti aspetterò
Al di fuori dell’ovvio
Al di fuori dell’odio
Dove sapremo,
chi davvero siamo
Al di fuori di tutto
Ma al di fuori di niente
Dov’è un’aura accogliente
Con musica ardente
Dove i cuori forti battono
E le parole tacciono
Mi spavento del mio stesso riflesso
Mi fisso, estenuante, mi guardo attraverso
Temo
Mentre tremo
E freno
Ma spero
Davvero
L’arrivo del tuo treno
Perché ci credo appieno
Antidoto a veleno