Torneo di DEBATE: nuove sfide tra gli studenti
Nell’Istituto Albert Einstein è in corso un torneo di Debate che ha visto ben sedici classi affrontarsi su vari argomenti di interesse generale.
Organizzato dalla prof.ssa Ilaria Manzoni con la collaborazione di numerosi insegnanti di Lettere e di Inglese dell’Istituto, il torneo ha visto confrontarsi le classi in quattro gironi all’italiana da quattro squadre l’uno. Dopo la fase iniziale, le squadre vincitrici dei quattro gironi (rispettivamente 3N, 4B, 4O e 4H) si sono affrontate nelle semifinali per stabilire le finaliste (la 3N, vincente sulla 4B, e la 4O, vincente sulla 4H) e la vincitrice del torneo, di cui vi comunicheremo il nome al termine della finalissima, prevista per lunedì 6 giugno.
Si trattata di un’impresa che ha richiesto un notevole sforzo organizzativo e un grande impegno da parte delle classi e dei docenti partecipanti, ma che ha permesso agli studenti di confrontarsi e “giocare” a dibattere su tematiche di sicuro interesse comune.
Abbiamo chiesto a quattro ragazze della 3N di descrivere il funzionamento del torneo e di raccontarci la loro esperienza. Buona lettura!
Anna Melzi: COME FUNZIONA IL DEBATE?
Lo scorso marzo molte classi del nostro istituto hanno partecipato al Debate: una competizione incentrata sul confronto di opinioni riguardo uno specifico tema.
Ma come funziona esattamente?
Il dibattito è strutturato secondo regole specifiche e prevede che a competere siano due squadre composte da studenti di classi differenti. Questi, denominati ‘speaker’, hanno a disposizione tempi definiti per sostenere una tesi favorevole o contraria all’argomento in questione e cercare di convincere la giuria che decreterà i vincitori.
Le regole del Debate impongono però che la mozione da sostenere possa anche non coincidere con le opinioni degli speaker. La difficoltà della gara è stata proprio questa per i nostri ragazzi che tuttavia sono riusciti a fornire argomentazioni valide e a dimostrare così la loro versatilità nel prendere una posizione. Le classi che hanno partecipato a questo progetto hanno discusso a proposito di tre differenti tematiche: la limitazione della troppa libertà in Internet, l’imposizione di un codice di abbigliamento nel sistema scolastico e infine la salvaguardia del pianeta per mezzo della dieta vegetariana. Prima di esporre questi temi però gli speaker, insieme alle rispettive classi, si sono preparati per svariati mesi. Durante questo periodo sono stati coinvolti tutti gli alunni che hanno cooperato al fine di trovare argomenti utili per l’esposizione, ricercare fonti e dati online e creare discorsi coerenti sia per le argomentazioni a favore della tesi che per quelle contro. È stato quindi un vero e proprio lavoro di squadra che ha dato i suoi frutti nel momento delle sfide. Sono emersi punti di vista contrastanti che hanno permesso ai partecipanti di confrontarsi con opinioni antitetiche alle loro.
Il Debate ha visto come protagonisti i ragazzi che, nel rispetto dei pensieri avversari, hanno consolidato diverse competenze quali l’ascolto e la capacità di replica. Coloro che si sono cimentati come speaker hanno acquisito una maggiore sicurezza nell’esprimersi in pubblico, ma soprattutto hanno partecipato a una sana competizione. Questo progetto è riuscito a catturare l’interesse di tutti i partecipanti che, a oggi, sono in attesa della classifica finale, nella speranza di accedere alle fasi successive del torneo.
Benedetta Fossà: GLI INCONTRI DI DIBATTITO DELLA 3N
Vi racconterò la fase a gironi della nostra classe. In primo luogo, ci siamo confrontati sulla censura in rete. Internet è una realtà senza confini e senza regole, vissuta come luogo di espressione libera da ogni condizionamento: ogni persona immersa nella complicata ragnatela formata dalle reti e dai canali internet diventa un punto fisso da cui partono e dove arrivano informazioni di ogni genere. Proprio per questo, però, molti pensano che sia necessario tutelare le persone, scremando e selezionando i contenuti più opportuni, nascondendo e bloccando invece quelli che potrebbero risultare immorali o pericolosi e che possono oggettivamente diventare un problema attraverso l’emanazione di nuove leggi. Di questo si è dibattuto durante il primo incontro nei giardinetti dell’Istituto e la nostra classe, a rappresentanza dei pro, si è confrontata con la 2R: entrambe le squadre hanno portato valide argomentazioni a sostegno della propria tesi.
Hanno cominciato i primi speaker illustrando il lavoro di tutta la squadra e, con l’alternarsi degli speaker successivi, si è giunti a una vera e propria tesi. Ogni componente poteva parlare un massimo di quattro minuti entro i quali poteva accettare o meno le domande della squadra avversaria, di cui doveva anche confutare le informazioni esposte precedentemente. Dopo che gli ultimi speaker hanno esposto la loro tesi e ricapitolato quanto detto dai componenti della propria squadra, uno degli altri due doveva formulare un’arringa finale della durata di due minuti. Al termine del dibattito la giuria, composta da due studenti di altre classi e da un docente di riferimento, ha espresso il suo giudizio elencando i punti di forza e i punti da migliorare per ciascuna squadra. Hanno assegnato poi un punteggio alla squadra pro e uno alla squadra contro, decretando così vincitrice la squadra dei pro.
Ma veniamo al topic del secondo incontro: alcune scuole, soprattutto negli ultimi anni, hanno introdotto un codice di abbigliamento ufficiale che obbliga gli studenti a rispettare regole spesso giustificate in modo poco chiaro e a volte anche poco opportuno. Il dress code viene percepito da alunni e genitori come una limitazione della propria libertà espressiva e creativa. Spesso i regolamenti scolastici sono vaghi a questo proposito ed evitano di scendere nei particolari, consigliando soltanto di indossare un abbigliamento “adatto”. Ma ciò che è adatto o meno all’ambiente scolastico è puramente soggettivo? Questa è stata la mozione su cui si sono sfidate la nostra classe, a favore dell’imposizione di un dress code, e la classe 3M, sulla tesi contraria.
Durante l’ultimo incontro, si è discusso sul fatto che negli ultimi anni si sia diffuso il pensiero che la dieta della maggior parte dei cittadini in tutto il mondo sia la principale causa del cambiamento climatico e dei disastri atmosferici. L’unico modo per fermarli è introdurre una dieta vegetariana che quindi non permetta il consumo di carni, ma soltanto di alimenti vegetali. Ma questo è veramente l’unico modo per salvaguardare la salute del nostro pianeta? La 4A si è focalizzata sui vantaggi che questa particolare dieta porterebbe al pianeta, mentre la 3N ha esposto tutti gli svantaggi che l’utilizzo della dieta vegetariana da parte di tutti i cittadini comporterebbe, proponendo anche delle soluzioni alternative per ridurre i disastri ambientali. Se nei primi due incontri la possibilità di porre domande non era stata molto sfruttata, in quest’ultimo entrambe le squadre si sono confrontate in modo diretto ed efficace. Sotto le pensiline della scuola, la giuria ha visto la squadra a sostegno dei contro come vincitrice. La 3N ha quindi vinto due incontri ottenendo in ciascuno degli ottimi punteggi.
Luna Fronzi: UN’OPINIONE DA PIU’ VICINO
Pur non avendo partecipato attivamente nel momento del dibattito, posso dire che questa esperienza è servita e ci ha insegnato qualcosa. Imparare a esprimersi e dialogare implica non solo la facoltà di argomentare, ma anche di ascoltare ciò che ha da dirci l’altro.
Questa esperienza ci ha insegnato che noi possiamo non essere d’accordo con la tesi della persona che ci troviamo davanti, ma in ogni caso dobbiamo ascoltarla e rispettarla. Nel momento Debate ci è stato ripetuto più volte di tenere un atteggiamento formale e rispettoso in quanto non si trattava di un momento di svago, ma di un momento per confrontarsi su argomenti importanti e questo tipo di comportamento, serio e rispettoso, inizia a farci capire davvero che in determinati momenti è rigoroso atteggiarsi in un determinato modo.
La capacità di dibattere è una questione ormai importante sia nell’ambito scolastico, sia nella vita: sapersi esprimere e saper ascoltare l’altro sono requisiti estremamente significativi anche nell’ambito lavorativo. L’idea della scuola di proporre questo tipo di attività ha aiutato noi ragazzi a sviluppare un nostro pensiero critico e a promuovere la nostra consapevolezza culturale e l’autostima, accompagnando anche la capacità di sostenere e lottare per ciò che si ritiene giusto. Sicuramente questa è stata un’esperienza positiva e una lezione formativa per noi studenti. Speriamo ricapiti di poter partecipare nuovamente a questo momento.
Sara Bestetti: UN’ATTIVITÀ DIDATTICA INNOVATIVA
Quest’esperienza è stata particolarmente significativa e formativa per molti di noi. Il Debate ci aiuta ad allenare la mente a non focalizzarsi solo sulla propria opinione, sviluppa il pensiero critico e arricchisce il bagaglio culturale.
Seguendo i diversi dibattiti mi sono resa conto di come la capacità di saper controbattere dipenda principalmente dall’attitudine all’ascolto: infatti restare concentrati durante la sfida permette di rispondere in maniera efficace all’avversario. Dal mio punto di vista il dibattito è un ottimo strumento per sperimentare diverse tecniche e strategie di comunicazione, insegna a lavorare in un gruppo e a rispettare il pensiero degli altri. Tutto il nostro gruppo ha lavorato insieme per cercare informazioni, ricavare fonti affidabili e per scrivere al meglio il discorso degli speaker.
Quest’idea ha portato noi studenti a migliorare le nostre capacità espressive, a promuovere la nostra tesi e a sostenerla fino in fondo e può aiutare alcuni ragazzi ad acquisire sicurezza in se stessi, perché grazie al Debate impariamo a esprimerci con un lessico adeguato davanti a un pubblico. Infine, sostengo che per noi ragazzi il Debate sia stato un esercizio utile e stimolante per la nostra mente e sia stata un’occasione per stare all’aperto e in compagnia e per svolgere un’attività didattica in maniera innovativa.