Intervista a Michele Santospirito, autore di RANKO – I COLORI DELL’ANIMA
Intervistiamo Michele Santospirito, studente dell’IIS Einstein autore di Ranko – I colori dell’anima, romanzo che potete scaricare e leggere a questo link:
Parlaci di te, Michele, delle tue passioni. Che tipo di persona sei?
Sono un sognatore e dunque una persona folle, instabile e fragile. Sono un bambino nel corpo di un adulto che mai ha voluto crescere, tuttora sono terrorizzato dal domani e dall’ignoto. Sono anche un cercatore: mi piace approfondire le cose, indagare, comprendere. Sono un perfezionista, per quanto riguarda ciò che veramente interessa: l’arte, il pensiero e la sua diffusione tra la gente. Come ogni artista, agisco mosso da un unico desiderio: essere amato per quello che realmente sono.
Cosa ti ha ispirato nella creazione del tuo libro?
Ho avuto necessità di scrivere al fine di preservare una storia, un mondo e i suoi personaggi a me cari fin da quando avevo all’incirca otto anni. Trasporre su carta questa vicenda mi ha permesso di continuare a giocare con i compagni immaginari della mia infanzia e di continuare a sognare senza cadere vittima (almeno per ora) del mondo circostante, sempre più adulto e grigio. Forse, addirittura malato.
Da quanto tempo stai portando avanti questo progetto?
Circa tre anni. Sono contro me stesso: la mia svogliatezza, combinata con la mia mania della perfezione, hanno contribuito a rallentare e distorcere lo sviluppo naturale di questo progetto che, nonostante tutto, presenta ancora delle imperfezioni.
Chi ti ha aiutato e supportato nella scrittura di Ranko?
Questo libro non esisterebbe senza l’appoggio che alcune persone mi hanno conferito nel corso degli ultimi anni. Primo fra queste, mi è d’obbligo ringraziare il professore Imperatore, che con infinita dedizione e pazienza ha saputo farsi carico del mio sogno, revisionando e correggendo entrambi i testi da me realizzati, valorizzando e dando credibilità a un lavoro che risentiva delle naturali carenze di uno studente che si è avvicinato alla scrittura per necessità, più che per passione. Un supporto altrettanto valoroso mi è stato conferito da un mio caro amico, anche lui scrittore: Alessio Sala [autore del romanzo Esra Vores e la Leggenda dello Spirito del Potere, anch’esso pubblicato da Click! n.d.r.]. Egli è stato una spalla, un consigliere e un grande stimatore del mio lavoro, mi ha spinto a continuare e a credere nell’importanza di ciò che stavo provando a realizzare.
Puoi raccontarci qualcosa della storia o darci qualche anticipazione?
Se avete deciso che tenterete di confrontarvi con questo libro, sappiate che state andando incontro a un lavoro imperfetto e complicato. La realtà che vi verrà presentata è simile ma radicalmente differente dalla nostra. I suoi meccanismi vi verranno esposti pagina dopo pagina, andando a profilare il celebre e spesso nominato “equilibrio”, fragile perno dell’intero universo di Ranko.
Qual è il personaggio che più ti rispecchia?
In ciascun personaggio ho nascosto un lato del mio carattere. La risposta a questa domanda, credo sia un banale “tutti e nessuno”. Probabilmente, il personaggio che più mi è stato a cuore lo troverete nel secondo libro e riveste i panni del cattivo. Costui compare anche in questa prima parte, anche se per poco tempo…
Cosa intendi trasmettere tramite questo testo?
Intendo semplicemente dare valore a qualcosa che se lo merita, poiché non si tratta di una semplice storia, ma di un frammento della mia vita che voglio conservare su delle pagine e rendere accessibile a quante più persone possibili.
Possiamo sperare in un sequel?
Un sequel c’è già! Si chiama “Ranko II – La follia di Saerhouw”. Vado molto fiero di questo secondo libro, forgiato nel buio e nel dolore di un periodo alquanto complesso della mia vita e, soprattutto per questo, ancor più denso di emozioni. Vi prometto che, prima o poi, avrete la possibilità di confrontarvi con questa seconda parte del racconto, molto più adulta e, per certi versi, impura.
Intervista a cura di Arianna Lesmo e Alessio Sala