La Terra. Il nostro pianeta. La nostra casa
Casa nostra
Siamo su questo pianeta da sempre. Fin dall’alba della vita dell’uomo, la nostra casa è sempre stata questo magnifico pianeta, bellissimo, ricco di paesaggi mozzafiato, di culture incredibili e soprattutto ricco di vite, le nostre vite. Questo è il luogo dove siamo nati, dove siamo cresciuti e dove tutti purtroppo un giorno moriremo. Questo pianeta è da sempre stato uno spettacolo in tutti i sensi, sotto tutti i punti di vista. Ma ora le cose stanno cambiando.
Nell’ultimo secolo la popolazione mondiale ha avuto un’impennata e in veramente poco tempo siamo arrivati a contare un numero vicino agli 8 miliardi di individui. Questo è un numero che dimostra quanto l’essere umano si sia evoluto, cosa che ha portato ad aumentare la speranza di vita e a permettere contemporaneamente la crescita della popolazione. Ma siamo sicuri che questa crescita sia solo un bene per la vita della Terra?
La colpa
Andrò dritto al punto. Si legge spesso e volentieri di come i problemi legati alla terra, all’inquinamento, all’utilizzo di risorse utili, venga esteso a livello globale e viene spesso detto che ognuno nel suo piccolo può sistemare le cose per rendere il futuro migliore. Non posso che essere d’accordo con questo punto di vista, ma non posso non dire che non lo condivido completamente. Solitamente, infatti, dietro a queste belle parole su ciò che ci accomuna viene dimenticato di dire la cosa che più di tutte ci accomuna. La colpa. A riempirci la bocca di belle parole siamo capaci tutti, ma la cosa che dobbiamo comprendere è che la colpa di ciò che sta succedendo al luogo che ci ha cresciuti e dove ora viviamo è solo nostra, nonostante non sempre tutti siano disposti ad ammetterlo.
Siamo noi i responsabili. Non ci sono scuse. Abbiamo sbagliato e tutt’ora stiamo continuando a sbagliare. Tutto questo solo per nostro interesse personale. La tecnologia è una cosa stupenda, ci porta un sacco di vantaggi nel quotidiano, ma dobbiamo stare attenti, perché se continuiamo a usare le risorse del nostro pianeta in modo sbagliato, la nostra amata tecnologia ci porterà via anche il futuro.
Doveri
Ovviamente, quando si parla di un argomento tanto delicato come l’inquinamento ambientale si tende a generalizzare un po’ su tutto, quando in realtà ci sono persone che hanno realmente a cuore il benessere della terra e il nostro futuro su di essa.
Le innovazioni basate sulle fonti rinnovabili e sull’energia pulita ne sono la prova. Numerose sono le conferenze e gli incontri di sensibilizzazione nelle scuole, dove persone esperte esortano le persone a fare di meglio. A queste persone va fatto onore e se mai dovesse succedere, se la Terra verrà veramente salvata, il merito sarà soprattutto loro.
Sì, perché è vero che chi al momento ha il potere di fare qualcosa, il potere di cambiare le cose, lo deve fare. E salvare la terra è un dovere che abbiamo tutti e dobbiamo farlo perché ci sta a cuore la vita, non per soldi. Dico che è un dovere che abbiamo tutti perché, aldilà di tutte le differenze, siamo tutti inquilini di un’unica casa. Come afferma lo scrittore Jonathan S. Foer in un suo saggio dal titolo “We are the weather”, nessuno se non noi distruggerà la Terra e nessuno se non noi la salverà. Ma purtroppo non a tutti interessa il futuro, che magari non sarà per noi, ma per i nostri figli o nipoti.
Purtroppo, quando si parla di inquinamento, sono in tanti a dire belle parole, ma poi appena si può vengono messe da parte per dare spazio a qualcos’altro.
Un esempio di ciò di cui parlo è accaduto quest’anno. Abbiamo passato tutto l’anno scorso a fare giornate di protesta e manifestazioni per l’ambiente, venivano anche trasmessi programmi e conferenze, quasi tutti i giorni. Poi è arrivata la pandemia. Inizialmente non si parlava di problemi ambientali per motivi più che validi, ma poi il tempo è passato. Non voglio sottovalutare la situazione pandemica, ma sembra che i problemi ambientali siano spariti tutt’a un tratto. Mi viene anche da chiedere se qualcuno ha più sentito parlare di Greta. Magari sì, magari no, ma sicuramente la questione ambientale è stata messa in secondo piano per problemi che sì, attualmente sono più gravi, ma se non diamo peso alla salute della terra, un giorno ci verrà presentato il conto.
Malattia
Restando sul tema delle malattie, delle epidemie, dei virus, si può aggiungere una considerazione, un pensiero che è condiviso da molte persone. La Terra è come un grande organismo, bello e pieno di vita, e noi invece siamo come un parassita che vive sfruttando le risorse del pianeta per il nostro benessere personale e questo porta a un lento e progressivo deterioramento del pianeta. Così facendo, però, andando a uccidere piano piano il pianeta, ci stiamo garantendo un futuro duro e con poche speranze di poter tornare indietro. Ammetto che questa è una visione abbastanza pessimistica delle cose, quasi catastrofica, ma credo che al suo interno celi un significato che ha un senso e va preso assolutamente in considerazione.
Una domanda sorge quindi spontanea: il pianeta, l’ambiente, starebbe veramente meglio senza di noi? Una domanda della quale non si conosce la risposta con certezza, ma guardando al passato possiamo facilmente capire come solo negli ultimi decenni abbiamo raggiunto un certo livello di rischio ambientale. Si potrebbe tornare indietro a prima delle rivoluzioni industriali, rivoluzioni che hanno segnato la storia e la tecnologia, ma che hanno portato a quell’industrializzazione che oggi è una delle cause principali dell’inquinamento.
Anche senza fare un salto temporale così ampio, si può fare un esempio molto recente, di cui si è sentito parlare diverse volte negli ultimi mesi. Nella prima parte di questo anno, come sappiamo, le persone di tutto il mondo sono state costrette a stare in casa per motivi di sicurezza. Di conseguenza, non potendo andare da qualsiasi parte, gli spostamenti sono stati limitati. Qual è stata la risposta che ci ha dato l’ambiente? Un miglioramento. Stando lontani dalla natura o comunque bloccando le fonti di inquinamento, l’ambiente ha risposto in maniera più che positiva. Un esempio eclatante è stata la presenza dei delfini nei mari della nostra penisola. E questo è solo uno di molti esempi possibili.
Occhi aperti
Ho letto un libro la scorsa estate, un romanzo che trattava la vita di due persone che viaggiavano per l’America in cerca di un modo di sopravvivere. Il libro è “La strada”, di Cormac McCarthy. Nel testo non era specificata la causa della catastrofe, ma il mondo in cui è ambientata la vicenda narrata è un mondo post apocalittico dove la natura è praticamente morta e il pianeta non è più un posto adatto a vivere. Cosa c’entra questo romanzo con l’argomento trattato? È semplice. Serve a dare un’idea di come potrebbe essere un giorno il mondo se venisse rovinato a tal punto da risultare invivibile per l’essere umano.
Con questo intendo dire che è arrivato il momento di prendere coscienza delle nostre azioni e farci un’idea di come queste potrebbero rovinare il nostro pianeta e il nostro futuro. È arrivato il momento di prendere in mano le nostre vite e decidere come vogliamo viverle.
Concludo quindi con un’ultima esperienza che mi è capitata in questi giorni. Alla Tv ho visto una pubblicità di un documentario, un documentario che parlava di Venezia, una delle città più belle che abbiamo in Italia. Quello che mi ha colpito di quella pubblicità è stato il fatto che hanno spiegato come, se la situazione di riscaldamento globale non dovesse migliorare nei prossimi anni, lo sciogliersi dei ghiacciai porterebbe a un innalzamento dei mari e, nel caso di Venezia, hanno mostrato delle immagini di come l’acqua arriverebbe in cima al campanile di piazza San Marco. Io sono stato a Venezia e devo dire che il pensiero che una cosa simile possa avvenire mi dà i brividi. E questa preoccupazione la dovrebbero provare tutti.
Dovremmo essere tutti in pensiero. Perché viviamo in un luogo meraviglioso, ma ce lo stiamo facendo sfuggire. Dobbiamo renderci conto di cosa sta succedendo. Dobbiamo aprire gli occhi.
Davide Di Gennaro