IO SENTO… I colori dell’anima
Se i sentimenti, i ricordi, le emozioni e le sensazioni avessero un colore, l’anima sarebbe un arcobaleno che li comprende tutti, come quando si china ad abbracciare l’acqua di una cascata irrefrenabile, spaventosa e affascinante allo stesso tempo, e fa nascere poesie.
Quelle scritte dai ragazzi della 2F sono la prova e la conferma della convinzione di un’insegnante che fa scrivere agli studenti le proprie poesie, prima di far leggere loro quelle dei grandi poeti.
Solo così, dopo averne scoperto il senso, si può comprendere il valore della poesia, specchio dell’anima, coloratissima, degli uomini.
Buona lettura!
Prof.ssa Anna Di Colandrea
IO SENTO
LA CORSA DELLA GAMBA
Io sento la gamba sinistra:
come al solito corre veloce tra i prati.
La gamba destra è disperata:
non ne può più!
Continua a dire: “Rallenta! Rallenta!”
Ma niente! La gamba sinistra va sempre più veloce
e la pancia è felice.
Finalmente può diventare magra
come quella pancia che ha visto l’altro giorno.
Il cervello si sente spaccato in due.
Una parte dice: “Continuate gambe!”
l’altra dice: “Basta! Non ho più voglia”
È molto indeciso.
Incominciano ad arrivare altre lamentele.
Sono i polmoni che fanno sempre più fatica
anche il naso a cui quasi manca il respiro.
Poi il colpo definitivo arriva:
il muscolo incomincia a far male
e quando meno se lo aspetta
la gamba è costretta a fermarsi.
Emanuele Blini
DUE SFERE BLU
Io sento i miei occhi
rotolare come piccole sfere blu.
Io sento i miei capelli muoversi.
Io sento le mie gambe staccarsi
e mettersi in cammino.
Io sento la mia testa addormentarsi
come un neonato.
Stefano
IO SENTO
Io sento battere il cuore
Io sento i miei pensieri rimbombare nella testa
Io sento le mie braccia leggere
come una piuma
Io sento formicolare le mie gambe
Io sento i miei piedi
fluttuare nell’aria.
Ivan Crippa
IL SERPENTE E IL GRANDE SOGNO
Sento il mio braccio sinistro:
dorme beato come un neonato.
Sento il suo verso di serpente:
cerco di svegliarlo
Tutto inutile: vuole riposare
come vorrei anch’io.
Cerco di imitarlo
e mi addormento con lui:
i sogni sopraggiungono.
La musica che risuona in me
mi accompagna in un lungo viaggio
Eccomi, seduto su una sdraio davanti casa.
Il paesaggio è bellissimo
quello di un film western.
Non sento niente
tranne un serpente che si avvicina a me.
L’ho già visto?
È tutto così strano.
La calma regna in questo piccolo villaggio,
ora sto volando spensierato.
La musica è cambiata.
È più leggera
Attraverso posti magnifici
dai profumi deliziosi.
Io respiro e mando giù
Ho paura di perderli in fretta
La musica va pian piano scomparendo
ed io come per magia perdo quota.
Ora sono in riva al mare:
attorno a me nessuno,
è il paradiso terrestre.
La musica cambia ancora
sembra hawaiana.
Un serpente mi porge una bibita fresca
dentro una noce di cocco:
le palme ombreggiano la sabbia
le onde riproducono ogni attimo un suono soave.
È fantastico
e spero che non sia solo un sogno.
Michele Di Gregorio
LA STESSA CANZONE
Io sento le mie spalle
che mi sostengono
e mi proteggono,
io sento le mie gambe
che si lamentano
perché vorrebbero
andarsene per i fatti loro,
io sento le mie orecchie
che cantano ripetutamente
la stessa canzone.
Edith Dobrovschi
IO SENTO…
Io sento il nulla,
un corpo inesistente e triste,
che cerca di parlarmi
con una voce bassa e insistente,
come il vento d’inverno,
una brezza accogliente e inanimata,
un animo freddo e distinto
calmato da un leggero sonno.
Sento il caldo,
poi dolcezza e serenità
avvolgono le mie braccia
avvolgono la faccia sul banco,
e mi immerge in certezza e sicurezza.
Marco Flumian
IO SENTO
Io sento il mio cuore
il mio motore che va
che si è acceso anni fa e non si è più spento,
che con la stanchezza di ogni giorno non si ferma mai,
che mi fa provare emozioni,
tristezza e felicità,
paura e coraggio,
caos e serenità.
Sento che mi parla,
che mi dice cosa fare,
soprattutto nei momenti difficili,
nei momenti in cui ho poco tempo,
di riflettere, di pensare,
di elaborare.
Ogni tanto,
per qualche istante,
sembra che mi abbandoni
e che mi lasci solo come un robot,
senza un cuore.
In questi istanti non sento niente,
solo un vuoto nel petto,
un vuoto che mi immobilizza
come una macchina senza motore,
ferma.
Ma ritorna sempre e mi dà
la forza per andare avanti,
la forza per vivere.
Giuseppe Grassano
IO SENTO
Io sento il cuore che batte,
batte forte, ma sereno
bussa delicatamente alla parete del petto.
Io sento la pancia,
si muove come un piccolo neonato.
Accoglie l’ aria che viene a trovarlo:
come due amici inseparabili giocano insieme.
Io sento le gambe:
hanno fatto un pisolino e
si sentono leggere come nuvole
Io sento la mia testa:
è molto rilassata e
sembra una macchina spenta
che aspetta il suono della sveglia.
N. H.
IO SENTO…
Chiudo gli occhi,
mi sento a mio agio perché c’è tranquillità.
Vedo loro, vedo il divertimento, l’adrenalina e
riesco a fare tutto ciò che mi pare.
Gli orecchi sentono
la loro voce e le loro risate stupende.
Poi si sentono
come se fossero fuori dalla terra.
Apro gli occhi e si ritorna alla vita reale:
tristezza, senza loro,
dolore, per il presente,
e gioia, per i ricordi passati.
TONY
Il PIACERE DI AVERE UNA SCHIENA
Io sento la schiena muoversi come le onde del mare.
Mi dice che è triste perché nessuno si prende cura di lei.
Mi chiede di riposare
perché vuole viaggiare con la mente
e provare sensazioni che non ha mai provato.
Mi promette che ci sarà sempre
e sarà i miei occhi anche dietro:
se ci sarà un pericolo mi avvertirà.
Mi dice che vuole prendere il sole
perché vuole fare invidia alle altre
anche se non è una bella cosa.
Mi chiede di portarla a farsi fare un massaggio
perché vuole godersi la vita come non l’ha mai fatto.
Mi dice che si è stufata di fare la timida
e rimanere nascosta come un topo.
Mi chiede di andare a vedere le stelle
perché un giorno vorrebbe diventare una di loro.
Emiliano Mani
SONO SEMPRE SOLO NEL CIELO
Io sento
le mie gambe muoversi come il mare.
Io sento le mie mani libere.
Io sento di stare solo nel cielo.
Io mi sento nervoso
come un ragazzo al primo giorno di lavoro.
Io sento il mio cuore piangere
come un bambino senza le sue caramelle.
Io sento i miei occhi guardare l’unica luce
la più bella nella notte.
Io sento il mio cuore spezzarsi
come un fragile bicchiere.
Io sento il mio corpo libero
come un uccello nel cielo.
ESTOY SIEMPRE SOLO EN EL CIELO
Yo siento,
mis piernas moverse como el mar.
Siento mis manos libres.
Siento que estoy solo en el cielo.
Me siento nervioso,
como un niño el primer día de trabajo.
Siento llorar mi corazón
como un niño sin su dulce.
Siento mis ojos mirando la única luz
Más hermoso en la noche.
Siento que mi corazón se rompe
como un vaso frágil.
Siento mi cuerpo libre,
como un pájaro en el cielo.
Robert N.A.
ADESSO VI SALUTO
Io sento il battito del mio cuore
sembra di far parte di un film dell’orrore.
Io sento il mio cervello
è stato molto bello.
Sono passato per lo stomaco
ci sono stato poco.
Sono stato nell’intestino,
labirinto che decide il mio destino
Io sento delle voci provenire dalle vene
sembra di stare all’inferno a scontare le mie pene
Ho visto i miei capelli,
e c’è da dire che sono ribelli.
I miei occhi son tondi,
sembrano dei mini mondi.
Io sento dalle mie mani
abbaiare dei cani
Vorrei fare rime con il mio nome
ma è come stare davanti ad un portone.
Adesso vi saluto:
me ne vado con uno starnuto!
Kevin Olza
LA NEBBIA CHE MI ACCECA
Io sento il mio petto,
che si gonfia e si contrae
come la voce dopo un lungo discorso,
un discorso furioso e spaventato,
per la paura di non aver nessun domani.
Io sento i miei piedi attaccati a terra,
attaccati ad un fondo,
da cui inizia una strada.
È una strada per il futuro,
un futuro pieno di speranze e di emozioni,
positive e negative,
negative e indifferenti,
indifferenti come gli sguardi stanchi.
Io sento le mie mani chiuse a pugno,
che sbattono contro un muro,
un muro che separa discorsi e voci,
come la nebbia che mi è intorno,
e che mi acceca.
Manuel Ricciardi
IO SENTO LE MIE BRACCIA
Due serpenti
continuano ad oscillare,
a destra e a sinistra,
avanti e indietro.
Con i loro cinque piccoli serpentelli.
Sembrano liberi di fare quello che vogliono,
ma non lo sono.
Allora si aiutano a vicenda,
rallentati dall’immenso mare blu.
Andrea
IL CAOS NEL NULLA
Io sento gli occhi,
marroni, chiari,
che guardano il nulla, che guardano lontano.
Si svela un caos gigantesco
come quello che provo.
Gli occhi vedono solo quello che vogliono vedere
per vedere quello che provo:
il caos nel nulla.
Nemo
UN MOMENTO DI RIFLESSIONE
Io sento il mio respiro
sul banco ormai oscuro.
Sento i capelli toccati dalla
mia mano destra,
la stessa che scorre
le foto dei miei amici sui social.
Quella mano con la quale tengo la tazza
di latte caldo che bevo alla mattina.
Quella mano con cui stringo
la mano ai miei amici o per fare
nuove conoscenze.
Sento la mia voce dirmi
che potrei addormentarmi.
Sento la mia mano dirmi
che se provo ad addormentarmi
mi schiaffeggerà.
Poi anche lei stanca si addormenta.
Sento come un pizzichio
elettrizzante salirmi dalla mano
fino al braccio e continuare così
per minuti incalcolabili.
Ora sento che la mano si è svegliata
e il pizzichio se n’è andato.
Anche questo momento di
riflessione è svanito.
Riccardo Stucchi
IO SENTO
Io sento il mio braccio sinistro,
proboscide d’elefante,
debole, appesantito dal macigno
della mia testa:
è schiacciato,
non respira.
Io sento un formicolio,
la testa, ora, è un grosso pezzo di vetro
appuntito, tagliente.
La proboscide inizia a sanguinare
e smette di respirare.
Leonardo Varisco
SOLO UN ANGELO PUÒ AVERE IL TUO SORRISO
Io sento il braccio muoversi
in senso orario:
mi indica una direzione.
Guardo verso l’alto:
è un bambino in paradiso.
Solo un angelo può avere quel sorriso,
un sorriso che cancellava i giorni brutti,
un sorriso che un giorno abbiamo perso tutti.
Quanto male fa
sapere che non sei qua.
Grazie a quel braccio
ho potuto darti un abbraccio.
M.V.K.