UNA PAROLA AL GIORNO. Un racconto, un invito a riflettere, un augurio per il nuovo anno
Una giornata normale. Poi un bambino pone una domanda a sua madre e tutto cambia. Come potrebbe essere il mondo se imparassimo a liberarci dai nostri pregiudizi? Un racconto, un invito a riflettere e a guardare il mondo con occhi nuovi.
Mi sveglio, mi vesto, faccio colazione. Poi esco, pronta ad affrontare una nuova giornata.
Cammino per le vie di Milano con la testa fra le nuvole finché sento un bambino chiedere a sua madre: “Perché quella ragazza è di un colore diverso dal mio?”.
Sentirlo dire da bambino non è così pesante. La parte pesante è quando senti i genitori: “È una di quelle persone con cui tu non devi mai parlare perché sono pericolose”.
Di certo non sarà colpa di quel bambino se crescendo diventerà un bullo, o sarà razzista.
Qua però non si parla solo di razzismo, ma mi rendo conto che il problema vero è quello di esprimere dei giudizi prima di conoscere le persone.
Perché appena si vede una persona di colore o con un aspetto diverso da quello solito, le si dà della terrorista?.
Molta gente non si rende conto che con delle semplici parole, che magari secondo loro non pesano, possono stravolgere la giornata di una persona, o anche la vita.
Molte volte non pensiamo a come le persone potrebbero reagire.
O molte volte non ce ne frega proprio nulla.
O molte volte certe cose magari le diciamo solo per piacere a qualcuno.
Forse, se pensassimo un po’ tutti, me compresa, a noi stessi e non a puntare il dito contro gli altri, il mondo sarebbe migliore, sarebbe senza bullismo, razzismo o violenza, sarebbe un mondo senza discriminazioni solo perché siamo gli uni diversi dagli altri.
Magari, se quella madre avesse risposto in modo diverso, il figlio avrebbe imparato a conoscere una persona prima di giudicarla.
Avrebbe insegnato al figlio a non giudicare una persona dal viso, dal colore della pelle o dai problemi fisici o mentali.
Gli avrebbe insegnato a vedere nel “diverso”, diverso fisicamente o anche solo caratterialmente, un possibile nuovo amico.
Una studentessa