IL GRAFFITISMO: arte contemporanea o spazzatura?
Sarebbe bello poter entrare in gallerie d’arte gratuitamente? Beh, per farlo basta guardarci intorno. Infatti intorno a noi è pieno di opere d’arte, di quadri e di schizzi bellissimi, offerti da artisti chiamati graffitari.
I graffitari non sono altro che persone che cercano di far traspirare il loro essere attraverso dei disegni che noi in seguito ammiriamo e critichiamo.
A Vimercate, alla scuola superiore Einstein, alcune classi hanno seguito un progetto sul graffitismo e hanno avuto la possibilità di confrontarsi con Valeria Licia Calloni, Vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici e al Lavoro del Comune, riguardo ad alcune problematiche e possibili impieghi di questa forma d’arte. Ebbene, in seguito a quest’incontro è risultato che i “dipinti” sono trattati in modo differente in base al luogo in cui sono stati realizzati e a come sono valutati (belli, profondi, osceni etc.…).
Se il disegno è stato fatto su una parete appartenente a un cittadino privato, questo può decidere come comportarsi, ovvero se eliminarlo e riverniciare la parete, oppure se tenerlo e vantarsi con gli amici. Se invece il graffito si trova su un muro di un luogo pubblico, il comune prima decide che valore artistico possa avere e se è il caso di coprirlo oppure tenerlo.
Se il graffito va tolto, servono dei soldi: ad esempio, durante l’arco di tempo di un anno, il comune di Vimercate copre circa una decina di graffiti, per un totale di circa duemila euro totali di spese.
Di precauzioni possibili, sostiene la Vicesindaco, non ce ne sono e afferma di non credere che si possa fare molto per evitare di far imbrattare una parete a un ragazzo, anche se le sanzioni penali esistono e sono piuttosto aspre. Infatti l’articolo 639 del codice penale prevede, in caso di imbrattatura e denuncia da parte di chi ha ricevuto il danno, una multa fino a trecento euro.
Se l’imbrattatura è commessa su beni immobili o di pubblici servizi è prevista una reclusione a partire da tre mesi fino ad arrivare (in casi estremi) a un anno massimo, e una multa che può andare da trecento a mille euro.
Anche se i graffiti possono produrre danni economici, questa forma d’arte può però essere utilizzata anche in modi costruttivi, ad esempio per abbellire pareti di luoghi pubblici su commissione comunale, e sotto questo punto di vista il comune di Vimercate è aperto a suggerimenti su luoghi da poter abbellire.
Un’altra proposta che il comune di Vimercate ha intenzione di attuare è quella di creare un luogo in cui chiunque può fare un graffito (area che poi, a determinate scadenze, sarebbe da ripulire) per evitare danni economici al graffitaro.
Alla domanda più importante nemmeno la vicesindaco è riuscita a dare una risposta: ”Cosa spinge una persona a divenire un graffitaro?”
Ebbene, a nostro parere ciò che spinge una persona a diventare una graffitaro (un VERO graffitaro, distinguendolo da quelli che disegnano soggetti osceni solo per il gusto di rovinare luoghi pubblici) è la passione per qualcosa, e la sensibilità verso questioni che non riesce ad esprimere in altro modo.
Inoltre, quest’arte oggigiorno si sta trasformando in un modo come un altro per marcare il territorio (come sostenuto da alcuni alunni dell’omnicomprensivo).
Le classi seconde dell’omnicomprensivo, durante il corso dell’anno hanno imparato molto su questa magnifica forma d’arte. Anche noi della seconda A abbiamo fatto molte lezioni per capire meglio i graffiti e le persone che li creano. Queste lezioni sono culminate con una prova di competenze per poter osservare i progressi fatti.
Nella nostra classe il progetto è stato coordinato dalla professoressa Cristina Toselli, che ha messo molto impegno, regalando anche alcune delle sue ore sia per spiegare e chiarire alcuni aspetti del fenomeno, sia per permetterci di vedere queste opere all’interno della nostra scuola.
Molti dei graffiti che abbiamo potuto vedere abbiamo deciso di mantenerli e non cancellarli: nella nostra scuola tutti i tipi d’arte sono ben accetti, e durante la giornata del Mani Day, nella quale alunni e professori contribuiscono al “Restauro” della scuola, sono stati cancellati solo alcuni graffiti, ritenuti offensivi nei confronti di chi li osservava.
Oltre ciò ci è stato permesso di incontrare anche un Esperto di criminologia, Andrea Iellimo, ex allievo dell’Einstein, che ci ha spiegato la relazione tra le baby gang ed i graffiti, presentando anche alcuni casi in cui è meglio allontanarsi da una certa zona contrassegnata dai graffiti della gang.
Alla fine di tutto, personalmente credo che quello sui graffiti sia stato un corso non solo interessante, ma anche importante perché molto spesso i graffiti sono visti solo come vandalismo, ma non sempre è così e questo “corso” ci ha dato gli strumenti per distinguere ciò che è arte da ciò che non lo è.
Matteo Di Rosolini