DAL LEGNO ALL’ARTE. Con 3D INVENTOR all’ExFilanda di Sulbiate
A Sulbiate c’è uno spazio laboratoriale che risponde al nome di Exfilanda. Qui, gli studenti del corso di 3D Inventor, coordinati dal prof. Ferruccio Previtali e da Maurizio Montefiore, hanno partecipato a tre incontri nello scorso mese di febbraio. In questi incontri hanno progettato e realizzato un tavolino di Rietveld, utilizzando solo spine e incastri.
L’ExFilanda, insieme all’associazione Make In Progress, propone di creare una comunità nell’area di Sulbiate e nei comuni circostanti sui temi del del making, dell’arte e del food.
I ragazzi partecipanti al 3D inventor hanno collaborato con la finalità di acquisire competenze di progettazione e team working.
Gli studenti, per realizzare il tavolino di Rietvelt, si sono divisi in tre gruppi, ognuno con dei differenti vincoli di costruzione relativi ai materiali e al tipo di assemblaggio. Sono state proposte tre tipologie di legno: OSB, multistrato e l’HDF, un materiale più pregiato derivato da un impasto di polveri e schegge di legno, con degli addensanti.
Nel primo incontro sono stati testati i materiali, eseguendo prove di resistenza ai fori e di elasticità. Da queste prove si è dedotto che il multistrato non sopportava fori laterali ma reagiva bene a pressioni verticali. L’HDF, invece, essendo un materiale più duro del multistrato, era perfetto per praticare fori, ma meno adatto a sopportare forti pressioni.
Il secondo incontro riguardava la parte di progettazione del tavolino. Sono stati realizzati degli schizzi per capire dove posizionare le spinette sulle tavole di legno, cercando di bilanciare il peso delle varie tavole, e capire in che modo assemblare il tavolino, una volta inserite tutte le spinette.
L’ultimo incontro era incentrato sull’assemblaggio del tavolino. Dopo una piccola serie di imprevisti, i ragazzi sono riusciti, con un po’ di difficoltà, a ottenere il risultato perseguito.
Nei tre giorni, oltre ad aver prodotto il tavolino di Rietvelt, hanno anche instaurato un clima di cooperazione tra tutto il gruppo, fondamentale perché li ha aiutati a capire come si lavora con altre persone.
Questa esperienza ha aperto loro le porte per un altro progetto: Trasformiamo la canapa.
Alessio Dissegna