SPLEEN “Rime scure, torbide e buie” dall’Einstein
Un alunno della 2E condivide con i lettori le vertigini delle sue “rime nere e tetre”, lo spleen e l’insoddisfazione di chi, pur trovandosi sull’Everest, non riesce a chiedersi altro se non: “Ma quassù quanto fa freddo?”
Tradimento
Per lui voglio rime scure
Torbide e buie in ure
Rime pesanti e ottuse
Soffocanti e chiuse
Soffocato come lui se lo avessi in mano
Non dirmi ti voglio bene invano
Mi hai tradito
L’amicizia è solo un mito
Ecco perché ti scrivo rime cupe
Perché mai hai toccato la sua cute?!
è la mia lei, non la disdegno
è con te che ce l’ho fratello.
Scrivo solo rime nere
Scrivo solo rime tetre
Perché nello stomaco sento pietre.
E fu così che Anita perse la vita
09/10/2013
Caro diario, sono Anita e sono
portoghese. Diario sei l’unico amico
che ho. Vengo derisa per meu suono
a scuola. Perché fai questo a me Nico?
22/11/2013
Perché soltanto a me tu hai sputato?
Non ce la faccio più a viver così!
Perché soltanto a me tu hai derubato?
Mi voglio suicidar? Certo che sì!
23/11/2013
Sono in bagno ripensando alla vita
prendo una lametta dallo scaffale
sono certa voglio farla finita.
25/11/2013
Tutti tristi i parenti al funerale
aveva solo tredici anni Anita
sol lei sa quanto le han fatto male.
Vertigini
Sono in cima all’Everest
Sono circondato di neve dall’ovest all’est
Sono circondato dal ghiaccio
Sono arrivato in cima, ma ora?! Cosa faccio?
Nella mia vita ho raggiunto ogni vetta
Ma la mia insoddisfazione è netta
Cercando di realizzare i miei obiettivi
Ho perso anche tutti i miei amici
Non avevo più tempo e ci siam divisi
Non ho neanche più un fratello
Ma quassù quanto fa freddo?!