“Trova ciò che ami e lascia che ti uccida”. Charles Bukowski. Poeta.
Alla scoperta di Charles Bukowski, poeta “maledetto” di cui è stato di recente pubblicato “Il ritorno del vecchio sporcaccione”. Poeta, scrittore, sporcaccione… “È Bukowski, bellezza!”
“Trova ciò che ami e lascia che ti uccida”. Charles Bukowski. Scrittore. Autore di molteplici romanzi, racconti e poesie. Già, poesie. Bukowski era un poeta, un gran poeta (scrisse molte altre frasi celebri che non vi elencherò, cercatele su internet).
Oggi sono qui per parlarvi del libro “Il ritorno del vecchio sporcaccione”, pubblicato quest’anno dalla Feltrinelli. Si tratta di una raccolta di racconti che Bukowski scriveva nella sua rubrica settimanale “Taccuino di un vecchio sporcaccione”, rubrica presente in diverse riviste statunitensi. In questi racconti, Bukowski racconta la sua vita dal giugno 1967 all’ottobre del 1984. In mezzo, un periodo di dieci anni in cui Bukowski non produsse alcun testo: questo lungo periodo lo aiutò per quello che scrisse dopo.
Bukowski stesso definisce i suoi racconti un misto di realtà autobiografica e finzione. Il libro è davvero molto interessante, mai banale e al contempo scorrevole. Bukowski viene definito uno scrittore sopra le righe, molto probabilmente per via delle innumerevoli parolacce e frasi volgari presenti nei suoi testi, ma ciò che più mi piace è il suo modo di scrivere, filosofico e poetico, capace di raccontare e farci conoscere alcune vicende della sua incredibile vita, contrassegnata da alcool, donne e scommesse sui cavalli.
All’interno del libro i racconti sono divisi da piccoli disegni, gli stessi che Bukowski faceva accanto alle dediche che la gente gli chiedeva. Credo sia un’idea efficace. Il contenuto tutto sommato riesce ad essere addirittura divertente e quasi piacevole, nonostante spesso descriva la sordidezza dell’essere umano. D’altronde io definisco Bukowski un genio, e di certo non sono l’unico.
Un’ultima cosa per concludere. Ciò che vorrei dirvi è… “È Bukowski, bellezza! Bukowski! e non ci si può fare niente, se non amarlo e continuare a leggerlo”.
Anzi, per aiutarvi a conoscerlo meglio, o iniziare a farlo, immergetevi in questa sua poesia:
CURRICULUM
Devi bruciare
da cima a fondo
e poi magari per un poco
da sinistra a destra
e devi farti strapazzare
le budella
da un teppista
e da dame
indemoniate,
devi correre
sul ciglio della follia
barcollando,
devi bere
un fiume d’alcol,
devi patire la fame
come un gatto randagio
in inverno,
devi vivere
con l’imbecillità
di almeno una dozzina
di città,
e allora forse
forse
forse
per un fugace
maledetto
momento
puoi capire
dove sei.
Mattia Bighi