100 E LODE per ALESSIO DEDOR… Il primo nella storia dell’Einstein: COMPLIMENTI!!!
È il primo 100 e Lode della storia dell’Einstein. Già, avete letto bene: 100 e Lode, il primo mai ricevuto da un nostro studente da quando, nell’anno scolastico 1998-99, venne introdotto l’Esame di Stato in centesimi. Il suo nome è Alessio, Alessio Dedor, ragazzo monzese della 5^B indirizzo Elettronica articolazione Automazione.
Non potevamo perdere l’occasione di condividere la bellissima notizia e non potevamo non approfittarne per fargli i nostri complimenti e intervistarlo. Lui, con grande disponibilità, ha accettato il nostro invito.
Ciao Alessio, i più vivi complimenti da parte di Click! Di’ la verità, ti aspettavi di prendere 100 e Lode?
Assolutamente no! Mi ricordo che dopo aver svolto la seconda prova tornai a casa molto dubbioso, insicuro di alcuni quesiti a cui avevo risposto, soprattutto perché erano abbastanza diversi da quelli svolti durante l’anno. Inoltre c’era la difficoltà di conciliare le conoscenze di due materie in un unico esame. La prima prova, invece, mi ha regalato subito sensazioni diverse, il testo argomentativo sullo sviluppo tecnologico mi aveva colpito immediatamente. Rileggendolo prima della consegna mi ero accorto che sarebbe potuto essere un buon tema, ma non mi sarei mai aspettato di ottenere il voto che mi è stato assegnato, anche perché 10 in italiano non lo avevo mai preso in questi ultimi 5 anni.
Quante ore al giorno hai passato a studiare per prepararti?
La settimana prima degli scritti l’ho passata a ripassare il programma dell’anno scolastico di tutte le materie e, dopo un weekend di pausa, ho occupato gli ultimi due giorni riguardando le simulazioni, fatte pochi mesi prima, e le tracce degli anni precedenti. Devo dire che un ripasso così “matto e disperatissimo” non lo avevo mai fatto, avrei preferito organizzarmi meglio e con più calma, purtroppo però nelle ultime settimane scolastiche abbiamo avuto molte verifiche e ciò, in parte, non ce l’ha permesso. In generale ho dedicato dalle 6 alle 8 ore al giorno per il ripasso. Tanti ragazzi impiegano molto meno, ma io personalmente ci metto sempre tanto tempo a studiare (soprattutto materie più mnemoniche come Storia e Letteratura), ma fino a ora lo sforzo è sempre stato ripagato.
Durante gli esami eri nervoso o abbastanza tranquillo?
La mattina della prima prova sono rimasto abbastanza nervoso fino a che non mi sono immerso nella stesura del testo. Per la seconda ero abbastanza tranquillo, mentre all’orale, che tra l’altro ho avuto come primo assoluto della classe, ero davvero agitato. L’ansia cresceva con lo scorrere del tempo, soprattutto dopo essere entrato in aula e aver realizzato che sarei stato interrogato da 7 professori. Aperta la busta con l’argomento, però, ho iniziato a parlare e di colpo è stato tutto in discesa.
Come ti sei sentito dopo la pubblicazione del voto?
Incredulo, sbalordito, meravigliato. Ho sempre pensato a dare il massimo, ma non mi sarei mai aspettato di poter ottenere addirittura la Lode. Sono davvero contento, è il perfetto coronamento di questi 5 anni così importanti della mia vita.
A questo punto vorremmo approfittare un po’ della tua felice esperienza. Quali sono i segreti del tuo metodo di studio? Che consigli puoi dare a noi studenti per migliorarci?
Riguardo allo studio, per me la parte più importante è sempre stata quella degli appunti. Li prendo sempre con la massima cura, li arricchisco di disegni e spiegazioni in modo che li capisca al meglio possibile. Il consiglio che posso dare a tutti, invece, è quello di impegnarsi sempre al massimo, non importa che poi si ottenga un 6 un 8 o un 10. Dando il massimo si può davvero dire di essere soddisfatti, anche quando gli argomenti da studiare sembrano inutili o incomprensibili. In questo modo, alla fine i risultati e le soddisfazioni arrivano sempre.
Un ragazzo capace di ottenere tali risultati pensa solo alla scuola o ha anche degli interessi extrascolastici?
I miei interessi sono un po’ quelli tipici di un ragazzo della mia età: mi piace uscire con i miei amici, giocare a pallacanestro, ascoltare musica e andare al cinema. Inoltre sono appassionato di elettronica e automazione e, spesso, a casa mi cimento in qualche semplice progettino, giusto per divertirmi ma anche per imparare di più sull’argomento. Aggiungo anche che viaggiare, scoprire nuove culture, visitare paesaggi e città differenti mi emoziona tanto!
Ora immaginiamo che starai già guardando avanti. Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Per ora il mio sguardo è volto all’università dove intraprenderò il corso di Ingegneria Elettronica. In futuro chissà, mi piacerebbe progettare circuiti elettronici e, sognando in grande, magari sarebbe bello farlo per una grande azienda!
Guardando invece indietro al percorso svolto, chi ti senti di ringraziare?
Un grande grazie va ai Professori, dal primo all’ultimo, che hanno sempre avuto molta pazienza nello spiegare e ripetere i concetti. Si sono sempre resi disponibili a venire incontro alle nostre esigenze e ai nostri problemi. Grazie anche alla mia classe, la 5B, composta da persone fantastiche con le quali ho instaurato bellissimi rapporti e ho trascorso questi ultimi 5 anni vivendo esperienze uniche. E ultimi, ma non per importanza, grazie ai miei genitori che mi hanno sempre spronato a dare il meglio di me.
Benissimo! Ora vorremmo chiudere con un po’ di ironia… Innanzitutto, cosa ci faceva uno come te all’Einstein?
“Ero il preside, veda un po’ lei” (cit.)
E soprattutto: il vero evento dell’anno è la tua Lode o il diploma di Andrea Zorat?
Sicuramente il diploma di Zorat! Non lo conosco di persona, ma di certo ora gli dispiacerà non essere più scuola per fare per l’ennesima volta il Rappresentante degli Studenti…
Interpellata da Click!, la sua insegnante di Lettere, la professoressa Milena Balestri ha rilasciato questa dichiarazione:
“Non vi è contentezza più grande del giungere sulla vetta che si vuole scalare e voltarsi indietro per mirare tutta la strada percorsa”, così si conclude uno degli ultimi temi svolti da Alessio Dedor a proposito del rapporto tra i giovani e i sogni. E ciò a mio parere ben descrive il suo eccellente percorso scolastico che si è caratterizzato per serietà e costanza nello studio e per correttezza e cordialità nelle relazioni umane. Sono contenta di essere stata una sua insegnante e di averlo accompagnato, insieme ai miei colleghi, lungo questo tratto di “strada” perché credo che Alessio e il suo 100 e lode siano la prova che con l’impegno e la passione nessun sogno è irrealizzabile e nessuna vetta è irraggiungibile. Ora dalla vetta Alessio gode di una bellissima visione del futuro, che si apre radioso davanti a lui.
Goditi dunque la bella vista e grazie ancora, Alessio. Rinnoviamo i complimenti e ti auguriamo un gran futuro!
Intervista a cura di Hind Sabraoui, Marcello Caiani e Fabio Faedda