10 motivi per leggere TUTTO NORMALE di Elena Buccoliero, dalla classe 1D
Il libro “Tutto normale, bulli, vittime e spettatori” di Elena Buccoliero, mi è stato assegnato da leggere come compito. Una cosa normale, non è certo il primo, eppure leggendolo mi sono reso conto del messaggio importante che esso trasmette. Io raccomando a tutti di provare questa esperienza che lascia un segno molto significativo, perché cerca di aiutare i ragazzi/e vittime di bullismo, come Marco, Andrea, Paola e Francesca che hanno subìto imposizioni molto pesanti. Francesca, ad esempio, è una ragazzina di 14 anni che frequenta da poco le superiori e già vorrebbe smettere: viene bullizzata e non con i soliti scherzi a volte cattivi, ma con sistemi molto più pesanti e disgustosi, perché viene abusata sessualmente!
Quando hai 14 anni e hai appena fatto un salto dalle Scuole medie alle Superiori, quello che ti aspetti è di fare nuove amicizie e di prendere buoni voti, di certo non che tre compagni ti rendano la vita un inferno. Bisogna quindi ricordare le storie dei ragazzi protagonisti di questo libro, che ci insegnano a non tenersi tutto dentro per paura e vergogna, ma a cercare aiuto nelle persone che veramente ci vogliono bene.
Angelo Salerno
1.
Si vede il bullismo dal punto di vista della vittima e quindi si può capire come lei si sente. Forse questo può convincere i bulli a smettere di umiliare le loro vittime. In fondo, a volte i bulli diventano tali perché in passato sono state vittime e si vogliono vendicare su persone che sono più deboli di loro e che non riescono a difendersi, come Edoardo, nel racconto” Edoardo è diventato buono”.
2.
Tutto normale è un libro che con le sue diverse storie e il lessico semplice coinvolge e non stanca neanche chi, come me, non ama leggere!
3.
Da questo libro si può imparare molto perché fa riflettere e costringe a scegliere come comportarsi di fronte al problema del bullismo. Ad esempio, dalla storia di Amina ho capito che se si viene presi in giro bisogna rivolgersi ad un adulto e chiedere aiuto piuttosto che pensare di potersela cavare da soli. Invece, dal racconto “Francesca può piangere” ho capito che, se mai dovessi assistere a un episodio di bullismo, mantenere il silenzio significherebbe essere complici. Gli spettatori passivi sono responsabili anche loro degli atti di bullismo a cui assistono senza reagire.
Insomma, questo libro insegna ad aver rispetto per gli altri!
4.
In più di un racconto troviamo lo psicologo della scuola. E’ una figura molto importante, perché parlare con una persona competente dei propri problemi aiuta a liberarsi e a sfogare le proprie emozioni e pensieri. Lo psicologo poi riferirà al dirigente, ai professori e ai genitori, che prenderanno provvedimenti.
5.
Le diverse storie di questo libro mostrano i diversi punti di vista di coloro che sono coinvolti in storie di bullismo. Può quindi insegnare a mettersi nei panni delle vittime, ma anche dei bulli e ad andare oltre le apparenze. Non mancano i punti di vista dei genitori, degli insegnanti e di altri adulti, come lo psicologo o l’amica della madre di Andrea in “Andrea non va più a scuola”
6.
Il libro “Tutto normale” fa capire che nel bullismo niente è normale, perché fa comprendere cosa si prova ad essere vittima di bullismo, la pesantezza degli insulti, la solitudine e la depressione che può spingere al suicidio, come Roberto in “Roberto in piedi sulla sedia”, che per puro caso non porta a termine il suo gesto disperato e si salva.
7.
“Tutto normale” è un libro utile anche agli insegnanti, perché nella storia di “Marco non è il momento” il professor Segre non si limita ad accusare Marco di essere il prepotente e gli chiede perché si comporta in quel modo, cercando di andare oltre le apparenze. Purtroppo, gli altri insegnanti non ascoltano il prof. Segre e così Marco, che poi si scopre non essere il vero bullo, viene allontanato dalla scuola e lascia gli studi.
8.
Le parole del papà di Rocco, lo sfortunato protagonista del racconto “Il battesimo di Rocco”, “Anche quando eravamo giovani noi c’erano gli scherzi tra i grandi e i piccoli, non c’è da farne una tragedia, finché si resta entro un certo limite” ci fanno capire che viene considerato normale che i più piccoli subiscano gli scherzi e le prese in giro dei più grandi, ma non è così. Rocco alla fine per la frenata del treno cadrà dal portapacchi su cui era stato costretto a strisciare e, anche se non viene detto cosa gli succede di preciso, si capisce che cade e di sicuro non resta illeso.
9.
Potrebbe essere utile coinvolgere i ragazzi più grandi in un progetto che aiuti i primini ad ambientarsi nella nuova scuola, ma soprattutto dia il coraggio a chi subisce delle prepotenze di parlarne con dei ragazzi più grandi e preparati ad affrontare i problemi di bullismo con dei corsi di formazione.
10.
“Tutto normale” di Elena Buccoliero va letto nelle scuole perché narra di fatti che avvengono soprattutto lì e quindi può aiutare gli alunni e anche i professori a prevenire e a risolvere questi problemi. Inoltre, questo libro oltre a insegnare molto può sensibilizzare molte persone e spingerle a creare associazioni o ad organizzare iniziative contro il bullismo. Solo così, poco alla volta, si potrà combattere e sconfiggere il bullismo.